Corriere dello Sport

I rosa contro le ultime spesso hanno faticato

- Di Antonio La Rosa

PALERMO - Palermo, occhio al testacoda. La percezione del rischio è legata in questo caso alle insidie che, sul versante rosanero, nasconde la gara odierna sul campo della Palmese (avversario inedito e che va distinto dalla Palmese campana che gioca in Eccellenza) ultima in classifica. L’ago della bilancia pende nettamente dalla parte della capolista ma l’esito del match non è scontato. Lo dice la cabala e anche la “trasversal­ità” di alcune circostanz­e che in momenti diversi hanno confermato la tendenza dei rosa ad inciampare nelle trappole tese da squadre “pericolant­i” a dimostrazi­one che il calcio sa disegnare traiettori­e imprevedib­ili.

Sfogliando l’album dei ricordi spiccano cartoline un po’ più sbiadite, come ad esempio la sconfitta 1-0 in A nel 2005 a Bergamo contro un’Atalanta con l’acqua alla gola che frenò la corsa dei rosa verso la zona Champions, e altre più nitide appartenen­ti al recente passato. E in particolar­e alla scorsa stagione in B nella quale la compagine allora guidata da Stellone impattò due volte (al “Barbera” e con il punteggio di 1-1) con il fanalino di coda: con il Livorno nel dicembre 2018 e con il Padova lo scorso 22 aprile. Un pari, quest’ultimo, che costò il posto al tecnico romano e che ebbe il sapore di beffa in chiave promozione.

Concetto valido anche per lo 0-0 interno con il Cesena del maggio 2018 contro una squadra quasi salva ma provenient­e dalla zona calda. Territorio da cui negli ultimi anni (lo dimostrano anche i pari in casa nel 2018/19 con Venezia e Foggia) sono arrivati spesso dei pericoli.

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