ATALANTA D’ASSALTO «VOGLIO L’IMPRESA»
In casa dello Shakhtar i nerazzurri si giocano tutto per entrare nella storia Gasperini si affida ai colpi del Papu «Ci sono stati dei segni, ci credo»
Dentro o fuori. Possibilità ridotte, ma ci sono. Il passaggio agli ottavi per l’Atalanta, vedi alla voce cruna dell’ago. Fiducia in casa Dea? Ragionevole. «La fiducia c’è, eccome: arriviamo a questa partita in un buon momento», sentenzia Gian Piero Gasperini. Qualificazione in due mosse: 1) L’Atalanta deve vincere, e fin qui ci siamo (e con 3 punti si garantirebbe almeno l’Europa League). E 2) deve sperare che la Dinamo Zagabria non batta il Manchester City. Facile a dirlo/scriverlo, più complicato nello sviluppo della realtà. Lo Shakthar - 2° nel girone - passa il turno se vince, oppure se pareggia e la Dinamo Zagabria non vince in casa contro il City. A proposito: nel girone più aperto della Champions, qualche possibilità ce l’hanno anche i croati: devono battere il City e nel mentre lo Shakthar non deve vincere. Un bel giro di giostra, ma Gasperini mantiene i nervi saldi.
REGGERE L'URTO. Affronterà uno Shakthar campione in carica di Ucraina, primo in campionato con un +13 sullo Zorya Luhansk e già vincente, all’andata, contro l’Atalanta, dentro una partita storta, sghemba e decisa in rimonta solo nel finale (1-2 a San Siro). «Classifica alla mano, loro hanno qualche possibilità in più - spiega Gasperini - ma all’andata il risultato fu bugiardo, premiò eccessivamente i nostri avversari. Lo Shakhtar ha giocatori molto tecnici, con tanta qualità offensiva. Alcuni giocatori come Taison hanno velocità, possono creare superiorità numerica. Tutti comunque sono votati alla pericolosità. Credo che se riusciremo a reggere l’urto offensivo, avremo delle buone possibilità. Dovremo essere molto bravi negli ultimi 20 metri». Dovrà provare a fare l’impresa senza Ilicic (stiramento rimediato col Verona) e senza Zapata (tornerà nel 2020). «Non ci saranno, è vero, sono assenze pesanti,
OGGI A KHARKIV
TV: ma abbiamo dimostrato di saper giocare anche senza di loro». Dall’altra parte Luis Castro inquadra così la sfida: «L’Atalanta non è Ilicic o Zapata, ma un collettivo forte che non dipende da uno o due giocatori. L’abbiamo studiata bene, vogliamo passare il turno».
IL DESTINO. Gasperini punterà sui guizzi di Muriel, supportato dalla classe del “Papu” Gomez e dagli inserimenti di Pasalic, con l’ex Malinovskyi (ha cominciato la carriera nelle giovanili dello Shakhtar Donetsk) a fare probabilmente il jolly offensivo. La qualificazione è un sudoku, Gasperini spera di risolverlo. Il 2-0 sulla Dinamo Zagabria - il 26 novembre - ha ridato fiato anche al campionato, con le due vittorie contro Brescia e Verona. «Abbiamo la consapevolezza che ce la possiamo giocare. Non ci speravamo più, soprattutto dopo la partita d'andata con lo Shakhtar, che è stata una beffa perché meritavamo di più». Ma ogni tanto - anche nel calcio - certi disegni favorevoli prendono forma da soli. Continua Gasperini: «Ci sono stati dei segni del destino. I pareggi rocamboleschi di Shakhtar e Dinamo ci hanno lasciato delle opportunità. Abbiamo la cabala a favore, sperando che continui così». Curiosità: lo Shakthar ha perso solo 3 delle ultime 20 partite casalinghe europee, ma non ha mai vinto nelle ultime sei. E comunque: nelle ultime 11 gare ha sempre subito gol. Vale la pena giocarsela? Vale sempre la pena, Gasperini lo sa bene.
GIRONE D
Juventus già prima nel girone, Atletico e Bayer Leverkusen si giocano il secondo posto; Lokomotiv Mosca eliminata. Atletico Madrid in vantaggio negli scontri diretti (una vittoria per parte) in virtù del gol in trasferta. Atletico avanti se vince o se il Leverkusen non vince con la Juventus. I tedeschi devono invece vincere e sperare che l’Atletico non vada oltre il pari.