Passato, presente ma il futuro? Montella si gioca tutto adesso
LA PANCHINA VIOLA IN BILICO, CLASSIFICA FERMA DA 40 GIORNI Prandelli prima alternativa in caso di ko: sarebbe il 13° in 22 gare di A
Tre punti per provare a ridurre la coltre di grigio che lo ha avvolto. Vincenzo Montella non ha vie di fuga: la classifica, in campionato, è ferma da quasi 40 giorni (dal pari col Parma, mentre l’ultimo successo è del 30 ottobre, a Reggio contro il Sassuolo), per salvare la sua di stagione può solo tornare a vincere. Come fatto lo scorso settembre, col tris di successi consecutivi con Samp, Milan e Udinese. Subito, contro Inter e Roma, cancellando ogni coefficiente di difficoltà, altrimenti il rischio di un cambio d’allenatore potrebbe diventare il regalo più amaro da scartare. Se Gattuso si è defilato, diretto verso Napoli, nonostante la stima mai nascosta per Rocco Commisso (per altro reciproca), non tramonta la soluzione legata a Cesare Prandelli.
UNA SOLUZIONE. Conosce bene la città, legatissima a lui. E’ stato il tecnico che ha portato Firenze in Champions e pure quello che non ha mai smesso di seguire la squadra seppure da….abbonato. E’ poi il Ct che ha visto l’Italia arrendersi solo alla Spagna, laureandosi comunque in vice-campione d’Europa prima del terzo posto alla Confederation Cup successiva. Potrebbe essere il traghettatore ideale, con un ingresso futuro all’interno del club che diventerebbe un passe-partout da non sottovalutare.
LEALTREIPOTESI. Più defilate restano le soluzioni che portano ai tecnici al momento "fermi", da Gigi Di Biagio, ex Ct della Under 21, ma anche Roberto Di Matteo, uno che in Inghilterra ha saputo dimostrare di essere vincente subentrando in corsa, sollevando prima la FA Cup e poi la blasonatissima Champions coi blues. I sogni, al momento, sono tutti inarrivabili, per motivi tecnici e logistici. Spalletti, che parte della città sogna di vedere sulla panchina dei viola, è ancora sotto contratto (ricchissimo) con l’Inter, così come Pochettino e Emery.
I NUMERI. Di certo c’è che l’unico artefice del proprio futuro è davvero solo Montella. Con la complicità della sua squadra. Nella sua seconda era alla guida della Fiorentina, Montella in 21 gare di campionato guidate dalla panchina ha vinto solo tre volte (più 2 in coppa Italia, contro Monza e Cittadella), perdendo l’esatto quadruplo di partite, 12 (più una in coppa Italia, con l’Atalanta la scorsa stagione), e pareggiato le restanti sei, con un ruolino di marcia di appena 0,71 punti a match contro l’1,88 della sua precedente gestione, quella dei tre quarti posto consecutivi e della partecipazione costante alle competizioni internazionali (Europa League). Sui social, dopo il post dell’11 novembre, quello post Cagliari, non ha praticamente più pubblicato niente. Adesso l’allenatore ha bisogno di trascinare il suo gruppo al di là della palude col gioco, se non bello almeno cinico quanto basta per fare punti. Ora servono solo quelli.
Di Biagio e Di Matteo opzioni più sfumate Spalletti è il sogno Emery molto lontano