Corriere dello Sport

«E’ un Perugia dal doppio volto ma stiamo crescendo in fretta»

Oddo: Lunedì contro i calabresi abbiamo peccato di immaturità

- Di Clero Bertoldi

Le occasioni perdute. È la sintesi delle prime quindici giornate del Perugia. Momenti entusiasma­nti (col Frosinone e col Pescara in casa, col Crotone in trasferta, col Sassuolo in Coppa e per di più fuori casa) e incredibil­i scivoloni (le sconfitte col Cittadella al Curi e col Pordenone in Friuli) oltre ai deludenti pareggi (con la Juve Stabia, la Salernitan­a, l’Ascoli, il Cosenza) che hanno rallentato il cammino. Su e giù, come sull’altalena. Quando il Grifo dovrebbe essere pronto ad aprire le ali e a spiccare il volo, precipita in basso e vanifica tutto. Vincere col Cosenza - sorta di esame di maturità - avrebbe permesso di insediarsi di nuovo al secondo scranno. Invece il pareggio, sofferto, ha permesso solo di scalare due gradini in classifica: dall’ultimo posto in griglia al sesto. Anche le speranze sono perdute? No, certo, nulla è pregiudica­to ancora. E tuttavia i test, ad oggi, non dicono che quello che riluce sia davvero oro. E il timore è che sia piuttosto un vil metallo, viste le 6 vittorie, i 5 pareggi, le 4 sconfitte e il trend delle ultime 10 giornate. Sono i gol di Iemmello (12 sui 19 fatti) a tenere i biancoross­i in linea di galleggiam­ento. I mugugni, tra i tifosi, stanno diventando sempre più frequenti e sempre più insistenti e pressanti.

CRESCITACO­NTINUA. Tuttavia Massimo Oddo, per questi continui scossoni, non avverte e non lamenta mal di testa o vertigini, ma analizza con un certo “aplomb” la situazione, che, é ovvio, non garba per nulla neppure a lui. «Proseguiam­o il nostro percorso: dobbiamo continuare a crescere», dice. Non getta, da buon comandante, la croce addosso ad alcuno. Né sui difensori (privo di Angella da settimane e di Gyombér all’ultimo momento, il settore arretrato ha dovuto ricorrere ad una coppia poco rodata, formata da Falasco e Sgarbi), né su altri (che stanno rendendo meno di quanto club e fan si aspettasse­ro da loro). L’analisi, costruttiv­a, del tecnico prende avvio dal primo tempo. Sottolinea Oddo: «È stata una partita dai due volti. Nella prima frazione ho ammirato un bel Perugia, sia per l’approccio alla partita, sia per il gioco, sia per il ritmo. Avremmo potuto segnare il secondo e pure il terzo gol, ma non l’abbiamo chiusa. Siamo stati pure un po’ sfortunati sul palo di Capone. Nella ripresa siamo andati in difficoltà - argomenta Oddo -. Abbiamo peccato di immaturità. Prendere quel gol a freddo, probabilme­nte ci ha messo paura ed abbiamo fatto fatica a rialzarci. E nel finale abbiamo persino corso il rischio di perdere. Rinforzi? Ho i miei ragazzi e sono contento di loro. La squadra stia crescendo». graduatori­a. Nelle dieci partite successive a quel primato la squadra di Zanetti ha rallentato il suo ritmo (appena 9 punti, penultima con la Salernitan­a e davanti solo al Livorno con 7). Al “Castellani” la squadra bianconera avrebbe meritato un risultato ben diverso dalla sconfitta per 2-1, non a caso patron Massimo Pulcinelli, seppur amareggiat­o, sui social ha incoraggia­toi suoi, «Nella vita ci sono due regole da seguire: la prima è non arrendersi mai, la seconda non dimenticar­e mai la prima regola». Sabato al “Del Duca” arriva il Cittadella che è una delle squadre che nella storia (recente) più spesso ha violato il “Del Duca”. Ma l’Ascoli ha conquistat­o in casa ben 16 dei 21 punti complessiv­i, quindi sarà dura per entrambe le squadre.

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LAPRESSE Massimo Oddo, 43 anni, tecnico del Perugia

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