Un Catania che sa soffrire Lucarelli vuole il massimo
Assestata la difesa ora il tecnico chiede più precisione sotto porta Etnei reduci da tre vittorie di fila
Cattiveria e capacità di soffrire. E' questo quel che chiede Cristiano Lucarelli a un Catania che questo pomeriggio, a Pagani, dovrà affrontare l'ennesima tappa di un vero tour de force imposto nei mesi di novembre e dicembre da campionato, turni di Coppa Italia e recuperi infrasettimanali. In verità Lucarelli chiederebbe ai suoi anche tanto altro ancora, ma è indiscutibile che con i chiari di luna vissuti in campo e fuori dalle parti di Torre del Grifo in questa prima parte della stagione non si può pretendere chissà cosa. Ci si deve accontentare di fare un passo alla volta, sperando che all'improvviso qualcuno non ti prenda a sorpresa, mandandoti al tappeto o, peggio, facendoti ruzzolare addirittura qualche metro dietro.
La Paganese questo pomeriggio proverà sicuramente ad assumere questo atteggiamento ma il Catania, che comunque viene da tre vittorie consecutive fra campionato e Coppa Italia, deve essere bravo a piantare i piedi per terra. La classifica si è fatta meno imbarazzante con la faticosa vittoria di domenica sul Rende e se si vuole pensare di risucchiare qualcosa a chi sta davanti, anche in virtù dei tanti scontri diretti che gli etnei dovranno disputare al "Massimino" nel girone di ritorno, a Pagani si dovrà fare di tutto per conquistare il bottino pieno.
MODULO. Lucarelli potrebbe ipotizzare per questa gara il ritorno al 3-5-2. Magari opponendo alla squadra campana un centrocampo di combattenti in cui appare certo il rientro di Jacopo Dall'Oglio, reduce da un turno di squalifica a seguito del doppio giallo rimediato nella trasferta di Rieti. In avanti, invece, non è escluso un piccolo turn over: Di Piazza negli spazi larghi va a nozze, è cosa nota, ma anche nell'ottica degli impegni che attendono i rossazzurri - la trasferta di Teramo domenica prossima, poi l'infrasettimanale di Catanzaro in Coppa, uno degli obiettivi di Lucarelli - a Pagani potrebbe venire comodo proprio Curiale. Il quale qualche colpo di recente ha ripreso a batterlo.
L'allenatore, che attaccante di razza lo è stato, non vuole che i suoi bomber si adagino sugli allori. E domenica, dopo Rieti, ha lasciato da parte la diplomazia per spiegare che «se non si attacca il primo palo è difficile fare gol, a meno che - ed è molto difficile - non venga un ictus al difensore avversario». Insomma, registrata nel complesso la fase difensiva (a proposito, finalmente una buona partita di Esposito, con lo stesso Pinto in crescita), adesso bisogna migliorare sotto porta. Cominciare a farlo da Pagani non sarebbe affatto male.