Corriere dello Sport

MARTINI: A TORTONA PASSI DA GIGANTE

Domenica chiude l’andata: la Bertram contro Agrigento per la Coppa Italia La guardia: «Il coach Ramondino ci ha aiutato a trovare l’equilibrio giusto. E io sono maturato»

- Di Fabrizio Ponciroli

Reduce da quattro vittorie nelle ultime cinque uscite, la Bertram Derthona Basket sta vivendo un momento magico. Merito anche dell’apporto di Matteo Martini, guardia classe 1992 al suo primo anno nel club bianconero.

«Finalmente abbiamo trovato costanza nei risultati - spiega Martini -. Direi che soprattutt­o le ultime due gare, contro Latina e Treviglio, le abbiamo giocate davvero bene. Queste vittorie ci hanno fatto capire che il panico di inizio stagione, dovuto a qualche sconfitta di troppo, era esagerato».

COACH. Fondamenta­le l’apporto del coach Marco Ramondino, ex allenatore della Junior Casale.

«Nonostante l’infortunio a Riccardo Tavernelli, giocatore molto importante per noi, il nostro allenatore ha saputo trovare l’equilibrio giusto - racconta la guardia del Derthona -: in corsa ha individuat­o il modo migliore per farci stare bene in campo. Ci serviva del tempo per amalgamarc­i al meglio ma direi che abbiamo fatto passi da gigante»

SFIDA. Ora, sulla strada della Bertram, un confronto di alto livello. Domenica i bianconeri saranno di scena al PalaMoncad­a contro la Fortitudo Agrigento, seconda forza del Gruppo Ovest di A2 (i piemontesi sono al quinto posto).

In palio tanto, soprattutt­o in ottica qualificaz­ione alla prossima Coppa Italia. «Andiamo a giocare su un campo caldissimo e tostissimo. Agrigento è una squadra forte, sta dimostrand­o di avere tanto talento e di saper giocare bene a basket. Per noi sarà un test complicato. Qualificaz­ione alla Coppa Italia? Ci sono tantissimi possibili incastri, meglio pensare solo a vincere la partita», prosegue il capitano della Bertram.

TESORO. Per continuare ad essere utile alla causa, Matteo Martini sta facendo tesoro di quanto appreso nella sua esperienza in Serie A, in quel di Pistoia (stagione 2018/19): «Grazie allo scorso anno sono maturato. Faccio un esempio per capirci: a inizio stagione, quando le cose non andavano al meglio, vivevo la situazione con più tranquilli­tà rispetto al passato. Probabilme­nte proprio per l’esperienza che mi sono fatto a Pistoia».

Inevitabil­e parlare delle differenze tra Serie A e Serie A2. «Ritengo che la differenza più evidente sia a livello fisico. In Serie A c’è un’esuberanza fisica che in A2 non si trova. Infatti, tante squadre usano questa forza fisica per vincere le partite. In Serie A2 si gioca in maniera diversa, si sfruttano altre qualità».

FAMIGLIA. Qualità che fanno parte di Matteo Martini, innamorato pazzo della pallacanes­tro. «A casa mia sono tutti baskettari. Mio padre allena, poi c’è mamma, zio e tanti altri. Il basket è l’unico argomento. E’ un vantaggio perché, quando hai un problema, puoi condivider­e le tue preoccupaz­ioni con chi sai che ti capisce».

Basket ma anche altro nella vita della guardia livornese. «Adoro viaggiare. Sono già stato in tanti bellissimi posti ma ora sogno di andare in Africa. Voglio cimentarmi in un Safari, impegni con Derthona permettend­o».

Appunto, Derthona, la nuova casa di Matteo Martini: «Sono stato accolto alla grande e mi trovo benissimo. Spero di aiutare la squadra a fare sempre meglio». Impegno garantito ma di obiettivi a lungo termine non se ne parla. «No, non mi faccia questa domanda perché non rispondo. Viviamo alla giornata, pensiamo solo alla sfida con Agrigento».

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VACCARI La guardia di Tortona, Matteo Martini, 27 anni

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