De Zerbi: Ritorno a casa
Alla sua idea di calcio, De Zerbi non rinuncia mai. Però stasera a Brescia conterà soprattutto fare risultato per non accorciare la classifica in basso, evitando in buona sostanza di farsi agganciare a quota 16 punti dai bresciani reduci da due successi con l’effetto di restringere paurosamente il margine dal terzultimo posto. Il minimo sindacale per il Sassuolo è non perdere, dopo tre pareggi consecutivi alle spalle, e vincere farebbe compiere un grosso balzo scavalcando intanto la Fiorentina per raggiungere Bologna e Verona. Il tecnico parte dalle sue migliori certezze: «Stiamo facendo delle buone prestazioni, siamo stati protagonisti nelle tre partite precedenti con tutto il nostro stile. Potevamo fare qualcosa in più, ma c’è comunque poco da recriminare perché la squadra ha dato tutto. Sono contento del periodo psico-fisico che stiamo attraversando, so che ci aspetta una partita difficile poiché troviamo una squadra organizzata che ha anche diversi giocatori importanti».
MOMENTO MIGLIORE. La serie di impegni ravvicinare fa dire a De Zerbi che al Sassuolo capitano gli avversari “nel loro momento migliore”. Pensa chiaramente a Lazio, Milan e Brescia. Arriva a snocciolare i punti di forza della squadra di Corini, da Sabelli a Chancellor, Tonali, Romulo, Balotelli, Torregrossa e Donnarumma. «Non hanno giocato tanti anni in Serie A - spiega - ma questo vale pure per Caputo ed è uno dei migliori attaccanti della categoria.
E’ una squadra da dover rispettare molto, la loro l’hanno fatta sempre. Li conosco bene e so il loro valore». Per De Zerbi è anche il ritorno a casa: «Sono nato nel quartiere dello stadio, in quella curva. Sono tifoso del Brescia e la carriera non ti può togliere questo. Lo rivendico orgogliosamente, non l’ho mai rinnegato e mi piace ricordarlo perché il calcio è fatto di passione. Ma questi 90’ li vivrò con il fuoco dentro con il Sassuolo e per la mia squadra. Sarò davvero molto carico. Stiamo giocando con meccanismi abbastanza buoni. Dovrò fare delle scelte combinate». Si porta da dietro da San Siro qualcosa di sostanzioso oltre al punto: «Lo spirito non deve mai mancare, l’ho visto contro il Milan e voglio rivederlo».