Festa, regali e il messaggio di DeLa: «State sereni, il peggio è passato»
«Bisogna volare alto, andare oltre, dare sempre il meglio di se stessi e essere ambiziosi»
I regali (iPad e dvd) sotto l’albero non mancano, anche se i “giovanotti” non sono poi stati bravissimi: però il calcio va così, e anche la vita, e ci sta di smarrirsi per un po’ nel proprio talento o dietro le ombre di una serata perfida. Buon Natale è un augurio che bisogna farsi e il Napoli non ha perso i suoi riferimenti, che poi sarebbero anche i propri principi: appuntamento classico per starsene insieme, con le famiglie, e per spargere intorno a sé un pizzico di tranquillità, in attesa che si possa arrivare alla pace completa e definitiva. La cena di Natale è dunque divenuta la tregua di Natale, con l’argomento multe che è rimasto congelato, in attesa di riparlarne semmai un giorno, quando i risultati e le prestazioni avranno provveduto a rimuovere le scorie di questi quattro mesi e a suturare la ferita, in De Laurentiis, per quell’ammutinamento del 5 novembre scorso che ancora addolora ma che viene soffocato nel messaggio (anche un po’ subliminale) di fine anno: «A tutti voi dico: state sereni perché il peggio è passato. Il sole sorge sulle vostre vite. Bisogna volare alto, andare oltre, sorvolare tante cose e dare sempre il meglio di se stessi e avere le stesse ambizioni per poterle raggiungere». Poi una carezza per Ancelotti, per il quale De Laurentiis ha ribadito affetto, stima e anche amicizia: «Ma era il momento di cambiare, ci voleva una sferzata. Gattuso mi ha subito impressionato per la sua forza e la sua umanità. E’ l'unico che ci può traghettare verso una Grande Bellezza».
GATTUSO CI CREDE. Un “discorsetto” l’ha fatto Gattuso per scuotere il “suo” Napoli. «Non è un bel periodo ma abbiamo la possibilità di uscire da questa situazione. Abbiamo una Società fortissima e una squadra fortissima. Io credo in voi e nel club».
TUTTI QUA. Una nottata per tutti, erano in centoventicinque, e si sono visti, come sempre, da D’Angelo-Santa Caterina, ormai il ritrovo abituale per le grandi feste del club che ospita sulla collina del Vomero anche le delegazioni delle squadre avversarie di Champions. Una se
rata serena, più sincera senza formalismi, resa vivace dal comico Raffaelo Corti - finalista di Tu sì che vales - e divenuta vibrante quando si è messo a cantare da Sal da Vinci, che ha coinvolto i calciatori. Lorenzo Insigne (abbracciato teneramente da De Laurentiis) s’è tuffato nella serata con l’investitura del primo Natale da capitano ed ha interpretato a modo suo il ruolo: è arrivato per primo, in compagnia di sua moglie Jenny, quasi a voler fare da “padrone” di casa, com’è giusto che sia, per i suoi compagni di squadra, ovviamente persi nel panorama di via Aniello Falcone domina il Golfo. Poi, sono arrivati gli altri, dominati dal look di Malcuit con camicia sbalorditiva in technicolor che ha strapazzato i flash dei fotografi. Una cena mirata - domenica si gioca - da gourmet, aperta con pizze al forno e calzoncini fritti del maestro Coccia; poi il calamaro ripieno di scarola e patate con zucca croccante e pinoli tostati per introdurre alla ricciola cotta a bassa temperatura e chiudere con il “dolce Natale”, qualcosa che al palato è servito per sopprimere quel retrogusto amaro dei risultati, della classifica brulla.
Insigne, il primo ad arrivare, si è fatto trascinare nel ruolo di cantante melodico
Malcuit sfila con una camicia technicolor. La cena con il “dolce Natale”