Messi, nostalgia di CR7 «Senza di lui è diverso»
Camp Nou blindato presenti 4000 agenti
Con 53 giorni di ritardo rispetto al previsto, va in scena il Clasico più blindato della storia. Tra l’allerta terrorismo di livello 4 su 5, secondo quanto riferito dai Mossos d’Esquadra per voce del commissario Eduard Sallent, e le manifestazioni indette a partire dalle 16 dalla piattaforma indipendentista Tsunami Democratic, le forze dell’ordine si sono viste costrette ad allestire un sistema di sicurezza che contempla ben 4mila agenti, tra nuclei antisommossa, artificieri, unità cinofile e reparti a cavallo. La polizia si prepara ad erigere un doppio cordone di sicurezza attorno al recinto del Camp Nou, che accoglierà le due squadre, che a partire dall’ora di pranzo, coincideranno nell’attiguo Hotel Princesa Sofia, alle 18 in punto, ben due ore prima del fischio d’inizio. La tensione, sorta all’indomani delle dure condanne inferte ai leader separatisti che avevano costretto a rimandare la madre di tutte le partite, lo scorso 26 ottobre, è ancora alta e nessun dettaglio può essere trascurato pur di garantire la regolarità di una sfida che mette in palio il primato solitario del torneo, con le due eterne rivali che arrivano all’appuntamento a pari punti, trascinate da Messi e Benzema, che condividono la vetta dei massimi marcatori a quota 12 gol.
NOSTALGIA CR7. E proprio Leo, che contro il Real Madrid ha già confezionato 26 gol e 14 assist nei 41 precedenti, si è concesso un malinconico pensiero per il vecchio rivale, Cristiano Ronaldo, approfittando di una domanda che il quotidiano madrileno Marca gli aveva fatto a proposito del grande assente Hazard. «Eden è un giocatore speciale, non ci sono dubbi, ma credo che sia diverso da Cristiano. È molto difficile colmare il vuoto lasciato da Cristiano, anche per i giocatori più grandi». Il sei volte Pallone d’Oro, che lo scorso anno si era perso per infortunio il confronto del Camp Nou, chiuso comunque con un esaltante 5-1 nel segno del triplettista Luis Suarez, ha poi mostrato di preferire i derby di Spagna disputati nella tana del nemico, dove si è tolto lo sfizio di siglare 15 reti. «Al Bernabeu troviamo più spazi, perché si sentono obbligati a far gioco. Quando vengono qui, invece, si chiudono di più e puntano sulle ripartenze dei loro attaccanti, che sono rapidissimi». Formazione delle grandi occasioni per Ernesto Valverde, che non può contare sui soli Arthur e Dembelé. Si prospetta la sesta da titolare consecutiva per il ritrovato Rakitic.