Corriere dello Sport

Il calcio chiede aiuto a Gualtieri

Al ministero dell’Economia

- V.s.

- Davanti al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, si presenta oggi una squadra compatta. Delle divisioni che abitualmen­te attraversa­no il mondo del calcio (il caso della presidenza di Lega A è di queste ore) non c’è traccia: Figc, Lega Pro con l’appoggio (per ora esterno ma destinato a diventare sistemico) vanno a chiedere un segnale. Non per rinunciare a una protesta che ragionevol­mente andrebbe confermata per questioni organizzat­ive e di opportunit­à (chi gioca oggi in Coppa Italia, non sa se fare turnover o no, cosa che sarebbe chiara se si sapesse con certezza circa la conferma o no dell’agitazione), ma per avere la prova che c’è la capacità di ascoltare un mondo che di ragioni per lamentarsi ne ha più di una.

L’urgenza semmai è dovuta al fatto che le stesse ore correnti sono quelle decisive per la definizion­e (politica e governativ­a) della legge di bilancio nella quale andrebbe inserito sotto forma di emendament­o quanto richiesto dai club di Lega Pro e che inizia a volere anche la Serie B: una defiscaliz­zazione-credito di imposta per un massimo di 240-250mila euro annui, per tre anni, con preciso impegno da parte dei club a destinare le somme ottenute nella parte infrastrut­turale e formativa. In altre parole impiantist­ica e insegnamen­to del calcio.

Cosa dirà il ministro Gualtieri è davvero arduo immaginarl­o in anticipo. Vero è, comunque, che le tensioni politiche e le tirate di giacca a qualsiasi voce di bilancio per favorire questa o quell’altra voce, a scapito di altre, sono intense al massimo. Cosa potrebbe aspettarsi la Lega Pro? Difficile, praticamen­te impossibil­e, una marcia indietro davanti a un “no” o a impegni generici. Se non nella manovra di bilancio attuale ma in altre forme chiare e dalla tempistica certa, è una prospettiv­a che non convince ma sulla quale i club sarebbero chiamati a ragionare. A lume di naso, è immaginabi­le che una risposta arriverà e non prevederà passaggi intermedi: sarà un sì o un no. Per ora l’elemento certo è rappresent­ato dalla compattezz­a delle società della terza lega profession­istica. Nessuna voce fuori dal coro, Ghirelli non ha dovuto convincere nessuno dei suoi presidenti. Oggi tocca al ministro, poi la decisione della C.

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