Ricciardo si è sbloccato ma al Palermo serve di più
Giù il rendimento offensivo: pochi 4 gol in 6 gare ma nel mercato non si cercherà una prima punta
Afronte di una difesa granitica, almeno nelle gare in trasferta, il Palermo si interroga al contrario su un attacco che nelle ultime settimane ha segnato con il contagocce. Stavolta i numeri indicano un problema da risolvere o comunque un dato da analizzare. Si è passati da 25 gol realizzati nelle prime 10 giornate, media più di 2 a gara, agli appena 4 delle ultime 6, fra cui un'autorete (quella con l'Acireale, il tiro di Kraja era stato respinto dal palo ed è andato in porta dopo aver sbattuto nella nuca di Pitarresi) e un rigore, quello di Ricciardo domenica a Castrovillari. Su azione i rosanero non vanno a bersaglio da 234', rete di Felici a Giugliano.
OLTRE IL MODULO. Difficile trovare spiegazione tattiche plausibili. A volte nel calcio ci sono momenti della stagione che sfuggono a considerazioni razionali, periodi in cui il gol si trova con un rimpallo ed altri dove non bastano 10 tiri nello specchio. Nel ciclo considerato ad esempio, il Palermo ha giocato una gara ad alta intensità con l'Acr Messina, creando una marea di occasioni ma concretizzandone solo una, sempre con Felici che fino a qualche settimana addietro era il meno prolifico degli attaccanti, e invece adesso è entrato in tutte le ultime segnature rosanero (suo il passaggio a Kraja con l'Acireale, su di lui il fallo che ha causato il rigore in Calabria).
Stessa cosa vale per il modulo, dato che la citata partita col Messina è stata giocata senza il tridente, e che al contrario alcune partite con poche conclusioni in porta (Nola o Castrovillari) sono state disputate con tre attaccanti dal 1’. C'è certamente una involuzione che coinvolge più reparti. Sono più rari e meno efficaci gli inserimenti dei centrocampisti che nella prima parte di stagione hanno costituito un'alternativa fondamentale a Ricciardo. E lo stesso bomber va servito maggiormente con palloni dalle fasce permettendogli di sfruttare la sua dote migliore, ovvero l'essere spietato nei 16 metri.
RICCIARDO,SFORZINIEILMERCATO. Il numero 9 si gode l'essere tornato nel tabellino anche se solo su rigore. Ieri Ricciardo ha festeggiato il 33° compleanno e un suo rilancio appare fondamentale per tenere a bada la rincorsa del Savoia. Le attese di mercato che in questo periodo scuotono l'ambiente rosanero non si rivolgeranno quasi certamente a quel ruolo. Come centravanti d'area di rigore il Palermo si ritiene coperto perché in rampa di rientro c'è Nando Sforzini, acquistato appositamente a settembre. Il 35enne ex Avellino, dopo la frattura al perone rimediata ai primi di novembre, ha anticipato i tempi del recupero e potrebbe anche essere disponibile per il Troina, ma con ogni probabilità lo staff lo preserverà per cautela, rimandando il resinserimento a dopo la sosta. Su Sforzini comunque il Palermo conta molto per il girone di ritorno. Il tipo di giocatore che potrebbe entrare nel mirino di Sagramola e Castagnini è piuttosto un attaccante agile, che rappresenti un alter ego di Santana e completi la batteria di elementi offensivi. Da reperire non in serie D ma nelle categorie superiori e quindi nella sessione di mercato che scatterà il 2 gennaio.