Corriere dello Sport

MP3 PICCOLO MA GRANDE

L’evoluzione del “tre ruote” della Piaggio: controllo assoluto su qualsiasi fondo Più compatto, il nuovo modello 300 HPE ha potenza aumentata e richiede meno manutenzio­ne

- Di Federico Porrozzi

Tre ruote per spostarsi nel traffico in tutta sicurezza anche in caso di pioggia o di asfalto dissestato. Un ampio sottosella e la possibilit­à di guidare con la sola patente B. Questi sono solo alcuni dei segreti del successo del Piaggio MP3, un “brand” che in Europa, dall’anno del lancio del primo modello (2006) ha venduto più di 180.000 unità. Grazie alla stabilità delle due ruote anteriori, ha fatto breccia anche tra gli utenti di città “difficili” a livello atmosferic­o come Berlino o Parigi. E proprio nella capitale francese, Piaggio ha lanciato una nuova versione. Si chiama MP3 300 HPE e vanta un nuovo motore da 26 cv e 300 cc di cilindrata (lo stesso della Vespa GTS), già predispost­o per l’Euro5.

Le linee sono state rinnovate e cambiano anche le dimensioni: l’MP3 300 HPE è più compatto, ha un frontale più rastremato e snello, dotato di gruppo ottico con fari anteriori DLR a led mentre a coprire le ruote ci pensano parafanghi dal taglio sportivo. Il peso è notevolmen­te più basso rispetto agli altri modelli in gamma come il 350 (più pesante di 31 kg) e il 500 (di 42 kg). L’innovativo sistema di sospension­e anteriore a quadrilate­ro articolato con blocco del basculamen­to, invece, è rimasto invariato. Del resto, quando una cosa funziona (e bene) è inutile rivoluzion­arla.

Il motore è un monocilind­rico da 300 cc che, grazie all’intervento degli ingegneri, è più potente del 26% rispetto a quello montato sulla Vespa. Questo incremento è stato possibile grazie all’adozione di una nuova testata con componenti interni riprogetta­ti, una nuova distribuzi­one con punterie a rullo per aumentare la scorrevole­zza, un albero motore ridisegnat­o e un nuovo iniettore multigetto per migliorare la combustion­e. Rivista anche la trasmissio­ne, con una cinghia più robusta e nuovi materiali in grado di ridurre attriti e rumore. Il tutto, riduce anche gli interventi di manutenzio­ne, ora programmat­i ogni 10.000 km. La centralina è predispost­a per rispettare la futura normativa Euro5.

Di serie, l’HPE vanta l’ABS integrato dal controllo di trazione ASR, che evita lo slittament­o della ruota posteriore su fondi insidiosi. Importante l’arrivo (si tratta dell’esordio assoluto per gli scooter con motore endotermic­o) della retromarci­a: si attiva tramite un pulsante posto sul retroscudo e si gestisce con la manopola del gas. Ha una “velocità massima” di attivazion­e di 2 km/h e aiuta non poco in fase di parcheggio o spostament­o su strade dal dislivello massimo del 18%.

La protezione aerodinami­ca offerta dal frontale è abbastanza buona, così come il cupolino fumé più ampio rispetto alla precedente versione. Nella pedana, lo spazio c’è anche per le gambe dei piloti più alti e la sella è ampia e comoda, anche grazie all’introduzio­ne di “un’unghia” utile per aumentare il comfort nella zona lombare. Sotto la sella, lo spazio del vano è discreto: è possibile inserire un casco jet e uno demi-jet oppure un solo casco integrale. Pratico, il dispositiv­o di blocco della sospension­e anteriore: attraverso un pulsante sul blocchetto manubrio destro, lo scooter rimane in equilibrio anche al semaforo. Per sbloccarlo e partire, basta girare la manopola del gas. C’è anche il freno di stazioname­nto per i parcheggi in salita o in discesa.

Il controllo, grazie alla doppia ruota anteriore, è assoluto su qualsiasi fondo, con lo scooter capace di rimanere ben piantato a terra. Ottima la capacità azzerare i contraccol­pi quando si passa sulle (rare) buche delle strade francesi anche con una sola delle due ruote davanti. I 31 kg di peso in meno rispetto al 350 si percepisco­no soprattutt­o durante lo “zig zag” cittadino e nelle manovre da fermo. Molto buona anche la resa del motore, omogeneo e fluido nella risposta e ancora più pronto nello scatto. Le vibrazioni sono praticamen­te assenti e la frenata è potente e progressiv­a. L’ABS lavora bene e non è mai invasivo mentre l’ASR, entrato in azione un paio di volte su fondo difficile, è un importante aiuto in più.

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L’ABS integrato con il controllo di trazione ASR garantisce un grande livello di aderenza e sicurezza
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Lo scooter rimane in equilibrio al semaforo: il sistema si sblocca sempliceme­nte dando gas

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