Corriere dello Sport

SABATINI: CHE BELLO IL PIANETA URANIA!

Il play è stato con 21 punti il protagonis­ta del successo su Caserta «A Milano il gruppo è ottimo: non litighiamo né molliamo mai E abbiamo americani altruisti»

- Di Damiano Montanari

«P er me oggi è più importante essere considerat­o un ottimo giocatore di A2 che un comprimari­o in Serie A. Se capiterà l'occasione di cimentarmi nella categoria superiore, ci penserò, ma solo se sarà un progetto con un allenatore che punta su di me: a parte la Fortitudo, nelle squadre medio piccole gli italiani hanno scarso minutaggio».

Ha le idee chiare Gherardo Sabatini, playmaker bolognese classe 1994 (1,81 m) trascinato­re dell'Urania Milano nel successo a Caserta (84-72) con 21 punti, 9 rimbalzi, 3 assist, 5 palle recuperate e 29 di valutazion­e.

Sabatini, dopo un inizio difficile, la sua squadra ha risalito la china vincendo 6 delle ultime 7 gare disputate e conquistan­do così l'attuale ottavo posto. Come spiega questa svolta?

«All'inizio siamo stati molto sfortunati, perdendo le prime quattro partite con scarti spesso minimi. Siamo un gruppo ottimo, non litighiamo mai e in campo ci passiamo sempre volentieri la palla. Abbiamo americani altruisti, come Reggie Lynch, che preferisce una buona azione difensiva ad un tiro forzato in attacco. Ora abbiamo acquisito maggiore sicurezza. Non molliamo mai». Questa Urania, nonostante sia una neopromoss­a, ambisce ai playoff?

«Il primo obiettivo è mantenere la categoria. Poi vedremo cosa arriverà».

Contro Caserta lei è stato decisivo. All'Urania ha trovato la sua giusta dimensione?

«Sono molto contento di come sto giocando. Ho buone cifre (11,5 punti, 4,8 rimbalzi e 5,9 assist di media), sono il secondo assistman del campionato (dietro a Stefano Bossi di Orzinuovi che ne serve 6,5 a partita, ndr) e il primo nelle palle recuperate (3 ogni gara). La difesa per me è fondamenta­le: non a caso la nostra è la migliore del campionato (73,1 punti subiti a partita)». Lei è bolognese doc, di fede virtussina ma ex giocatore sia della Fortitudo, sia della Virtus. Che effetto le fa, da play, vedere Teodosic vestire la maglia della Segafredo?

«Lui mi fa impazzire. Però, pur sapendo di non poter fare alcun paragone con me, per le mie caratteris­tiche mi ispiro più ad altri play come Mike James o Facundo Campazzo. Comunque per il derby di Natale sarò a Bologna a tifare per la Virtus. Quest'anno è fortissima, ma il risultato non sarà scontato. La Fortitudo non mi dispiace».

In futuro le piacerebbe tornare a giocare a Bologna? «Certamente. E non avrei problemi a giocare per la Virtus o per la Fortitudo. Non mi chiuderei alcuna porta se un giorno arrivassi in Serie A. Ma per il bene di Basket City spero che entrambe siano sempre a un livello così alto da non interessar­si a me». Lei raccontò al nostro giornale che coach Antimo Martino avrebbe dovuto pagarle una cena per essere arrivato in A, essendo approdato alla Fortitudo anche per merito della grande stagione che disputò in A2 a Ravenna quando lei era playmaker. Ha incassato il suo presunto credito? «Non c'è ancora stata l'occasione. Magari ci faremo gli auguri per Natale. Sta andando benissimo. Sono contento per lui».

Per il futuro lei pensa alla Nazionale? «Non ci sono tanti play in Italia. Mi piacerebbe ma ora mi accontento di giocare nella squadra del CUSB (dell'Ateneo di Bologna). In estate siamo diventati campioni d'Europa».

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GARIBOLDI Gherardo Sabatini, 25 anni, in ... maschera

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