Corriere dello Sport

Palumbo: Io, guardia... ai fornelli

IL 19ENNE DI TREVIGLIO, MVP DEL 13° TURNO, HA L’HOBBY DELLA CUCINA

- Di Fabrizio Fabbri

Ha appena compiuto 19 anni, è nato a Roma il 23 settembre del 2000, eppure Mattia Palumbo, guardia di Treviglio e Mvp dell’ultima giornata nel girone Ovest della A2, parla e pensa come un veterano. «Ho deciso di mettermi alla prova a 16 anni - dice lui con una parlata che non fa trasparire le radici capitoline - quando dalla Stella Azzurra sono andato a Treviglio. Lasciavo un laboratori­o di basket come la società dove Germano D’Arcangeli mi ha formato, per approdare a Treviglio che non è da meno. Un club dove si punta sui giovani non a chiacchier­e, ma con i fatti».

Tanto da fargli rifiutare il grande passo in serie A. «Ci sono stati vari club che mi avrebbero voluto, però ho pensato che rimanere qui e completare la mia crescita agli ordini di un allenatore come Verdemati sarebbe stata la cosa migliore. Gioco tanto, ho responsabi­lità». Ha la testa sulle spalle Palumbo e per ora a un futuro negli Usa, in qualche college, non pensa. «Non è un tipo di percorso, di studio e cestistico, che mi affascina. La NCAA è meraviglio­sa, ma qui posso legare la mia attività di giocatore agli studi in Economia Aziendale. Sono iscritto a Bergamo. L’attività di un giocatore è fantastica, eppure ha troppe variabili. Devo pensare al futuro e per questo, magari non rispettand­o i giusti tempi, prenderò la laurea».

PIPPO. Come ha fatto Pippo Ricci, un altro giocatore passato per i campionati della LNP e cresciuto alla Stella Azzurra. «Non abbiamo mai giocato insieme; lui è l’esempio che sport e studio posso essere coniugati». Non solo parquet per Mattia. «Sono fidanzato con una ragazza di Bergamo. Il nome? Non lo dico».

PASSIONE. Per lei si diletta nella sua grande passione: «Amo cucinare e quando la invito a cena non mi risparmio ai fornelli. Mi piace preparare e anche mangiare. Il piatto che riesce meglio è la carbonara. Quella rigorosame­nte legata alla tradizione: non mi parlate di panna o cipolla che mi vengono le bolle!». Tanta passione per la cucina con un mito assoluto. «Tra gli chef voto per Antonino Canavacciu­olo: non è uno che sta sul piedistall­o, è bravo e simpaticis­simo».

Lasciata la cucina si torna a parlare di basket. «Stiamo facendo un gran campionato e la vittoria nel derby contro Bergamo ha avuto un grande valore sia per la classifica che per i nostri tifosi. Ero arrivato a Treviglio da pochi giorni e già tutti i tifosi mi dicevano che se c’era una partita da non perdere era proprio quella. Ora ci concentria­mo sulla prossima contro Trapani. Dobbiamo essere costanti, questa è la cosa più complicata per una squadra giovane come la nostra”. Palumbo ha già una esperienza in Nazionale A. «Sono stato chiamato in due raduni. La prima volta non ci credevo. Sono tornato a casa da scuola e ho visto il cellulare pieno di chiamate del nostro team manager. “Cosa avrò combinato?” mi sono chiesto. Ho risposto e sono rimasto a bocca aperta. Bellissimo allenarmi vicino ai più forti. Spero in futuro di poterlo diventare anche io!».

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SCIO Mattia Palumbo, 19 anni, talento di Treviglio

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