Corriere dello Sport

UN BRINDISI CON GRIGNOLINO DEL BARONE NILS LIEDHOLM

- Paolo Ceratto, Gmail.com Massimo Manaresi Radio Internatio­nal Bologna Maurizio Spagna, alice.it

Caro Cucci, non so se la sua bella rubrica può ospitare il ricordo di un “grande” uomo di sport come Niels Liedholm, soprannomi­nato “il Barone”... Grande per l’acume, per il senso della misura e perché non aveva mai bisogno di alzare la voce per farsi ascoltare. Oggi invece sono in tanti a sbraitare e a voler avere ragione a tutti i costi. Da giocatore nel GreNoLi non sbagliava mai, al punto che a San Siro, strappò un applauso anche quando anche sbagliò un passaggio... Grande come motivatore quando cominciò ad allenare; Pietro Carmignani lo chiamava il mio Jascin! E Falcao il miglior centrocamp­ista tattico al mondo! Grande anche come dirigente e amante dello sport pulito e sano. Non andò mai (purtroppo) alla

Juve perché diceva che lui e la Juve insieme avrebbero “ucciso qualsiasi campionato. E così non ci sarebbe stato più nessun gusto...”. - ma forse non si accordò mai con Boniperti presidente. In modo simbolico con lei ed in compagnia di altri amici della sua rubrica, alzo il calice del suo ottimo grignolino del Monferrato per ricordare ancora quest’ uomo di sport che ci ha insegnato ad amare il calcio, il vero fair play e lo humor che ci aiuta sempre a vivere. commento, perfetto, che venne pubblicato sul Corriere. Sapeva tutto di tutti e ne capiva. 4. L’appellativ­o di “Rombo di Tuono” da Gianni Brera fu mutuato dal romanzo “Ceneri” di Grazia Deledda (Pagina 12, edizione Mondadori). gli spazi dei concorrent­i, ma almeno fate in modo che non venga fuori la poca preparazio­ne soprattutt­o storica e geografica, sí le due materie cenerentol­a della scuola italiana dove in ogni ciclo si riprende da capo per poi non arrivare mai ai giorni nostri creando un popolo di studenti totalmente ignari del tempo dal 1940 ai giorni nostri... Io un bel format su un quiz storico ce l’ho ma non lo scrivo perché in Italia in tutti i campi vincono i copioni... ah, un altro programma da rifare per tutti quelli come me... Parola mia... quiz sulla lingua italiana. figlia, Giulia Verri e Laura Degli Esposti (nella foto) si sono distinte ottenendo il secondo posto nella sezione Lirical e il quarto posto in quella dedicata alle danze Jazz in questa competizio­ne di caratura mondiale che ha il sapore dell’agone sportivo, le giovanissi­me foresta, Gullit in difesa dei club su chiatte per orgoglio e anticipo su di una linea immaginari­a trovi Baresi, Maldini, Costacurta e Tassotti tra le gallerie e con le mani in tasca distingui il bellissimo cigno e fragilissi­mo atleta, l’elegante Marco Van Bastenfra i mercatini delle pulci scruti per la sua andatura ancora un po’sbiecaungr­andecannon­iere nei tempi che fu, Pierino Pratiestas­iato, invecchiat­o e antico discerni per la sua simpatia ed il “gollonzo” un giocatore dalle mille vite e dalle svariate reti., Altafiniar­rivi sulla via dei negozi antichi e da fuori improvvisa­mente un quadro si vela dei RE del GreNoLi, i giocatori svedesi più famosi della storia del calcio Gren-Nordahl-Liedholm e danzatrici hanno dato lustro anche alla scuola di appartenen­za, Jump dance studio di San Lazzaro di Savena (Bo). Buon Natale e felice anno nuovo. poi il gioiello più amato, profumato da un pallone d’oro, di un cinismo inconsueto e di una preghiera in campo, il per sempre Gianni Rivera Le attrazioni non sono finite e in cerca di informazio­ni il biglietto del Navigli ricorda i maestri del giuoco del calcio rossonero: Nereo Rocco, il «paron» e inventore del calcio moderno Gianni Brera, il mitico giornalist­a con l’ultima parola nella trattoria del vial à Milan Arrigo Sacchi, il più grande allenatore della storia di tutti i tempi e di tutte le notti sportive E come arte contempora­nea dell’arrivista città di Milano, stilo l’ultimo passo sul tappeto rosso di Natale e sull’acqua vintage dei Navigli all’innamorato presidente che ha dato ambizione ed impronta nel Mondo AC MILAN 1899, Silvio Berlusconi.

120 anni sono passati per questa gloriosa società, ma la passione è rimasta indelebile, le maniere retrò e i regalini sotto l’albero sono di casa e quel grande Milan 1989 della Coppa degli immortali è ancora “indimentic­abile”, è ancora la prima della Scala del calcio.

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LAPRESSE Gianni Rivera alla festa del Milan

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