Iannone cade sul doping
MotoGp, tracce di steroidi anabolizzanti: sospeso Il pilota: «Ma io sono pulito»
Doveva essere una giornata da vivere con il sorriso, a Noale, per lo scambio degli auguri in Aprilia. E invece a metà mattinata su Andrea Iannone si è abbattuto un fulmine a ciel sereno con la comunicazione della FIM: sospensione temporanea per positività a steroidi androgeni anabolizzanti esogeni rilevata nel primo campione delle urine, dopo il controllo in occasione del GP di Malesia del 3 novembre.
Dopo l'analisi effettuata in Germania, non è stato comunicato il nome della sostanza proibita, né la quantità oltre i limiti legali, una particolarità che si è unita a un'ulteriore stranezza: sia il trentenne abruzzese che il Team Gresini-Aprilia hanno fatto sapere di non essere stati raggiunti da notifiche al momento della comunicazione.
FIDUCIA. Iannone lo ha voluto sottolineare nel post su Instagram di inizio pomeriggio: «Sono totalmente tranquillo e ci tengo a tranquillizzare i miei tifosi e Aprilia Racing. Mi rendo disponibile a qualunque controanalisi in una vicenda che mi sorprende, anche perché - a ora non ho ricevuto alcuna comunicazione ufficiale. Negli anni, e anche in questa stagione, mi sono sottoposto a continui controlli, risultando ovviamente sempre negativo, per questo ho la massima fiducia nella conclusione positiva di questa vicenda».
Riavvolgere il nastro non è semplice. Nel 2019 Iannone ha vissuto la prima stagione con l'Aprilia, con luci - la soddisfazione della prima volta della moto veneta in testa a una gara di MotoGP - e ombre rappresentate dalle performance poco entusiasmanti. Per migliorarle, Iannone si è anche sottoposto a una dieta: «Ho perso otto chili, non ero mai stato così leggero» ha ammesso a Brno, al rientro dopo la pausa estiva.
CONTAMINAZIONE? Poi è arrivato il weekend di Misano, con tre cadute in due giorni e un infortunio alla spalla che gli ha fatto saltare la gara. Dieta e trattamento alla spalla sinistra non sono alla base del provvedimento di ieri. E al tempo stesso, le sostanze a cui Iannone è stato dichiarato positivo non migliorano la performance di un motociclista, atleta che ha bisogno di elasticità e reattività più che di potenza muscolare.
Un’ipotesi sarebbe legata a una contaminazione alimentare, possibile perché - come la stessa Wada ha ammesso, anche di fronte al caso di Alberto Contador - prodotti come la carne hanno minori certificazioni in Asia e Oceania. Cioè i continenti in cui Iannone è stato nei 20 giorni prima del controllo, nel trittico di GP di Giappone-Australia-Malesia. Ipotesi da non escludere, soprattutto in caso di livello minimo della sostanza.
RISCHI. Si tratta di un caso quasi “vintage”, visto che di fronte a sostanze del genere è pressoché impossibile sfuggire alle sanzioni. E il pilota, intenzionato a dimostrare la propria buona fede, è pronto a collaborare, anche per cercare di accelerare i tempi, dato che dal 7 al 9 febbraio la MotoGP vivrà i primi test 2020, con la prima uscita della nuova Aprilia. E un mese più tardi inizierà il Mondiale. Perdere gare metterebbe in pericolo anche l'accordo tra Aprilia e Iannone, che dovrà fronteggiare un iter che potrebbe portarlo anche alla Corte Disciplinare Internazionale e poi al TAS. Il ventaglio di possibilità è ampio, la peggiore delle ipotesi sarebbe una squalifica anche di quattro anni che metterebbe virtualmente fine alla sua carriera, nella migliore Iannone sarà al via in Qatar l'8 marzo.
In passato, le sospensioni erano avvenute nella 500 - Anthony Gobert perse il posto dopo la positività alla marijuana - in Moto2 con Anthony West e poi in Superbike, dove Noriyuki Haga perse il titolo nel 2000 a causa del mese di stop (positivo all'efedrina). Casi rari, visto che gli effetti di sostanze dopanti in questo sport si avvertono in misura inferiore rispetto, per esempio, ad atletica e nuoto. Ma dopo le accuse di Cal Crutchlow («Chi pensa che qui non ci sia chi prende scorciatoie, è un illuso») la Federazione internazionale ha intensificato i controlli. E ieri la MotoGP ha conosciuto una prima volta che avrebbe preferito evitare.
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