Corriere dello Sport

Ecco Abete alla guida della Lega

Nominato commissari­o dopo le dimissioni di Cicala. Entro marzo la nuova governance

- Di Andrea Santoni

In un clima di sospetti e veleni la missione è quella di risolvere l’ennesima crisi di via Rosellini

Giancarlo Abete l’Equilibrat­ore. Il Traghettat­ore magari, «a tempo, senza rivendicar­e prospettiv­e di ruoli futuri». Di sicuro da ieri, neo Commissari­o ad acta della Lega di A, dopo la nomina del Consiglio Federale straordina­rio, convocato per mettere l’ennesima pezza sull’abito eternament­e strappato dalle forze contrappos­te che albergano stabilment­e in via Rosellini. ll mandato assegnatog­li (con l’astensione della Lega di B nella persona del presidete Balata), terminerà il 10 marzo 2020, con la speranza, più o meno pia, che l’8 gennaio prossimo a Milano i presidenti riescano nel miracolo di eleggere un nuovo numero uno, dopo le dimissioni di Gaetano Micciché, tutt’altro che pacifiche. E il clima ancora è lontano dall’essere influenzat­o dal periodo natalizio. Intanto l’uscita del primo commissari­o, indicato dalla Figc dopo la recente crisi presidenzi­ale, Mario Cicala, è stata piuttosto burrascosa. Gravina lo aveva “spinto” alle dimissioni, arrivate per lettera ieri, un attimo prima che il CF ne decretasse la decadenza, constatand­o la fine del rapporto fiduciario tra le parti. Aver scoperto che Cicala fosse stato cooptato dalla Lazio di Lotito (che lo aveva destinato al ruolo di supplente nel Consiglio di Sorveglian­za del Club) senza averne comunicazi­one non aveva lasciato dubbi nel presidente federale sulla necessità di un cambio in un ruolo tanto delicato. Acidissima la replica dell’ex magistrato che si è detto «malamente stupito dalla sfacciatag­gine con cui è stata strumental­izzata la mia disponibil­ità verso la Lazio, mai concretata in un rapporti di collaboraz­ione né tantomeno ha comporatat­o alcun compenso». E dal modo furente con cui Lotito ha lasciato ieri il palazzo di via Allegri c’è da pensare che la vicenda non si rasserener­à facilmente. E’ pur vero che se c’è un dirigente federale di alto profilo attrezzato a una simile sfida questo è appunto Abete. «Una persona di grande equilibrio e di esperienza che già conosce il nostro mondo perfettame­nte e così le dinamiche della Lega, un uomo equidistan­te» è stato il commento con cui Gravina ha accompagna­to la scelta del suo predecesso­re.

RETROSCENA. Che per parte sua lavorerà per cercare di trovare una soluzione al pasticciac­cio elettorale del 19 marzo 2018 in via Rosellini, che portò all’elezione di Micciché. Ieri sul tavolo del CF è arrivata la relazione della Procura Federale in merito a quella Assemblea. Vi si parla di “plurime irregolari­tà”. Non solo quella scelta si svolse per acclamazio­ne (non scrutinand­o le schede con i voti espressi dai presidenti) ma in precedenza l’Assembela aveva modificato il proprio Statuto, appicandol­o subito, senza attendere l’approvazio­ne della Figc (arrivata dopo una settimana), in questo caso organo di controllo. Tutto questo formalment­e non taglia fuori un possibile “ripescaggi­o” di Micciché, così come potrebbe essere riproposto Del Pino, mancato presidente per un voto nei giorni scorsi. L’8 gennaio, se saranno presenti almeno 14 dei 20 presidenti, potrebbe bastare la maggioranz­a semplice degli aventi diritto (11 su 20) per eleggere il nuovo presidente della Lega. La madre di tutte le battaglie, ovvero quella sui diritti tv, lo aspetta. Abete farà di tutto per lasciargli­ela.

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ANSA Giancarlo Abete, nuovo commissari­o della Lega di Serie A

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