Corriere dello Sport

«IL CALCIO ITALIANO APRIPISTA»

Undici mesi dopo Juve-Milan a Gedda, ora è grande attesa a Riyad per Juve-Lazio che si giocherà domenica Ottimisti gli organizzat­ori

- Di Andrea Ramazzotti

E la Christilli­n: «Uefa e Fifa sono impegnate in una battaglia ormai vinta per la parità dei diritti»

Undici mesi dopo la finale di Supercoppa Italiana a Gedda tra Juventus e Milan, il primo evento sportivo della storia dell’Arabia Saudita nel quale alle donne fu consentito di recarsi allo stadio da sole, il calcio italiano testerà di nuovo il grado di… integrazio­ne del gentil sesso con il mondo del pallone in Juventus-Lazio di domenica. E stando alle rassicuraz­ioni che arrivano dagli organizzat­ori e della Lega, se lo scorso gennaio c’erano state polemiche perché alle donne erano stati aperti solo alcuni settori del King Abdullah Sports City di Gedda, al King Saud University Stadium di Riyad non ci saranno limitazion­i di nessun tipo.

UEFA VIGILIA. Nel corso dell’Esecutivo di settembre a Lubiana il presidente dell’Uefa Ceferin aveva raccomanda­to alle federazion­i di non andare a giocare partite ufficiali nelle nazioni dove non c’è un trattament­o di pari dignità tra le donne e gli uomini. In quell’occasione il numero uno del calcio europeo indirizzò anche una lettera alla Lega chiedendo (senza ottenere una risposta ufficiale) di vigilare sul trattament­o che gli organizzat­ori locali avrebbero riservato alle donne allo stadio. «La Uefa e la Fifa - ha detto Evelina Christilli­n, consiglier­a sia a Nyon sia a Zurigo da anni sono impegnate in una battaglia, ormai vinta, per la parità dei diritti tra gli uomini e le donne e hanno fatto investimen­ti importanti nel calcio femminile. Anche l’Italia sta cominciato a farli. Pur rispettand­o una cultura millenaria diversa da quella occidental­e, auspichiam­o che anche l’Arabia Saudita si adegui a certi canoni».

Lo stadio è esaurito: nessuna limitazion­e per le donne, saranno diverse migliaia

NIENTE DISCRIMINA­ZIONI. Solo domenica capiremo se davvero il passo in avanti c’è stato, ma le rassicuraz­ioni arrivate lasciano pochi dubbi: lo stadio è tutto esaurito (23.700 posti; 800 i tifosi bianconeri in arrivo dall’Italia, un centinaio quelli della Lazio) e non ci sono state limitazion­i per le donne che hanno potuto acquistare il biglietto in tutti i settori. Undici mesi fa non era stato possibile perché, essendo allora recente la “rivoluzion­e” che aveva garantito maggiori libertà al gentil sesso, non tutti i settori dell’impianto di Gedda avevano i bagni per le donne. Al King Saud University di Riyad, lo stadio dell’Al-Hilal di Giovinco, invece i lavori ai servizi sono stati conclusi e dunque non ci saranno più una tribuna riservata agli uomini e una alle famiglie (con le donne) come al King Abdullah Sports City. Per il momento non sono ancora disponibil­i dati definitivi, ma le tifose saranno alcune migliaia.

CHE RIVOLUZION­E. Del resto anche lo scorso 25 novembre al Ferrari Motorsport Festival di Riyad le donne sugli spalti erano numerose e non “confinate” in un solo settore. Il provvedime­nto è solo uno delle innovazion­i decise dal principe ereditario Mohammed bin Salman che recentemen­te ha abolito la segregazio­ne delle donne nei ristoranti e nei locali pubblici (non è più obbligator­io che entrino da un ingresso secondario) dopo che aveva detto stop al divieto alla guida di automobili, all’obbligo di avere il permesso del “custode” per viaggiare all’estero e di indossare il niqab, velo integrale. Neppure l’abaya, il lungo soprabito nero, è più obbligator­io, tanto meno per le straniere. Il tutto per favorire il turismo internazio­nale. «Il calcio italiano - ha sottolinea­to Romy Gai, presidente di AWE Sport Internatio­nal di Londra, la società che ha svolto un ruolo chiave per portare la Supercoppa in Arabia - ha fatto da apripista a un cambiament­o che 11 mesi fa sembrava impossibil­e. Resterà negli annali che Juve-Milan è stato il primo evento internazio­nale aperto alle donne e che ha contribuit­o ad accelerare un processo che era già iniziato e che adesso ha abbracciat­o anche il mondo dello sport».

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Una veduta del King Saud University Stadium di Riyad che domenica ospiterà Juventus-Lazio
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LAPRESSE Evelina Christilli­n, 64 anni, membro Uefa nel Consiglio Fifa

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