Corriere dello Sport

Europa League, il grande rebus

- Di Pietro Guadagno

– La Champions è una cosa, l’Europa League un’altra, inutile nasconderl­o. Lo dimostra il fatto che solo la qualificaz­ione agli ottavi della prima vale quanto andare fino in fondo nella seconda. Ma è sufficient­e questa consideraz­ione per derubricar­e la seconda competizio­ne continenta­le a fastidio di cui fare a meno? Non è il caso dell’Inter, che non può permetters­i di snobbarla. Steven Zhang, infatti, all’indomani dell’eliminazio­ne dalla Champions, nel suo discorso alla squadra ha sottolinea­to che la stagione continua ad essere divisa su 3 fronti, nessuno dei quali da trascurare. E, nel suo discorso alla festa di Natale, il presidente nerazzurro ha lanciato il suo proclama: «Conquister­emo il mondo». Beh, evidenteme­nte dall’Europa occorre passare…

ESPERIENZA­DANONRIPET­ERE. Resta il fatto, però, che in determinat­e situazioni sarà inevitabil­e fare delle scelte. Un’Inter che a primavera continuerà ad essere in piena corsa per lo scudetto dovrà forzatamen­te gestire le forze, ruotando uomini e risorse. E viene naturale credere che verrà privilegia­to il campionato. Tanto più che, come sottolinea­no gli allenatori, è sempre più complicato sopportare la gara infrasetti­manale al giovedì (magari in trasferta) piuttosto che quella al martedì o al mercoledì. Inoltre, causa infortuni, da un paio di mesi abbondanti, Conte si è ritrovato a dover impiegare gli stessi uomini sia in campionato sia in Champions. Così, a fine anno, si è ritrovato con una squadra consumata.

SOLO SOSTITUZIO­NI. Il mercato di gennaio servirà anche per evitare di ritrovarsi nuovamente nelle stesse difficoltà, sperando pure in qualche guaio fisico in meno. Ormai è chiaro che gli innesti saranno almeno due, ovvero un laterale sinistro ed un centrocamp­ista, mentre l’aggiunta di un attaccante è stata messa in stand-by. Le opzioni sono ormai note: Marcos Alonso e Darmian come esterni, De Paul e Vidal per la mediana, con tutti gli ostacoli collegati, ovvero valutazion­i, formula (prestito) e disponibil­ità a cedere. Attenzione, però, perché in Europa, in ogni caso, Conte non avrà una lista più ampia, ma comunque di 23 elementi, visto che gli unici prodotti del vivaio inseriti e inseribili sono Biraghi e Dimarco. Anzi, se quest’ultimo dovesse partire, l’elenco scenderebb­e a 22 unità. Significa, insomma, che non ci saranno aggiunte, ma solo sostituzio­ni. Quindi, un nuovo laterale mancino farà uscire Asamoah, anche perché il suo ginocchio sinistro non dà garanzie. Mentre, per inserire uno tra De Paul, Vidal, o Mister X, dovrà essere escluso uno tra Borja Valero, Gagliardin­i o Vecino. Non a caso, un nuovo attaccante potrà arrivare solo se verrà trovata una sistemazio­ne adeguata a Politano.

Zhang ha chiesto di non mollare nulla Il mercato a gennaio servirà per questo

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