MONTELLA-ROMA SÌ, VALE UNA VITA
Domani al Franchi per l’allenatore molto più di una sfida L’Aeroplanino si gioca il futuro viola contro la squadra più importante della sua carriera
La Roma nel DNA, sangue color giallorosso, questo è tutto certificato nella vita, nella storia calcistica di Vincenzo Montella. E senza una litigata nel suo appartamento romano con i dirigenti del club della Capitale, la carriera di Vincenzo sarebbe stata ancor più legata a quella maglia. Uno scontro nel 2012, dopo le stagioni importanti di Catania, quando la sua panchina prevista doveva essere quella dell’Olimpico e invece...tutto saltò e lui approdò per la prima volta a Firenze, ereditando una panchina che nella tumultuosa stagione precedente aveva visto susseguirsi tre tecnici: Mihajlovic, Delio Rossi e alla fine Vincenzo Guerini.
STORIA ROMANE. Tornando all’Aeroplanino, basta scorrere la sua storia per rendersene conto. Come calciatore Montella alla Roma, ha vinto uno scudetto e una Supercoppa italiana. Il 22 luglio 2013 entra a far parte della hall of fame giallorossa. In Lazio-Roma della stagione 2001-2002 ha segnato 4 gol, record per il derby della capitale. Come allenatore nel 2009 ha allenato i Giovanissimi giallorossi con i quali ha vinto il Torneo di Viareggio. Nel febbraio del 2011 è subentrato in prima squadra al posto di Ranieri, conquistando il sesto posto e la semifinale di Coppa Italia.
DURO AVVERSARIO. E torna la Roma nella vita di Vincenzino, prepotentemente, come avversaria, lui che in campionato da tecnico non è mai riuscito a batterla. Complessivamente l’ha affrontata sedici volte con quattro pari e dieci sconfitte. Due i successi, ma appunto sono stati il 3 febbraio 2015 nel quarto di finale di Coppa Italia con doppietta di Mario Gomez e il 19 marzo dello stesso anno nel ritorno degli ottavi di Europa League per 3-0 con gol di Gonzalo, Alonso e Basanta. Con conseguente eliminazione dei giallorossi dall’Europa (la Fiorentina si fermò in semifinale, sconfitta dal Siviglia). Difficile affrontare il proprio passato, specialmente quando ti porti dietro un periodo nero che più nero non si può. Se anni fa quando scelse i Della Valle riuscì a togliersi grandi soddisfazioni centrando quarti posti a ripetizione e portando la Fiorentina abitualmente in Europa; adesso lotta ogni domenica per sopravvivere. Per tenersi la panchina viola che si è fatta sempre di più traballante. Se perde domani... tutto è possibile. E meno male che domenica scorsa un grandissimo gol di Vlahovic oltre il novantesimo gli ha permesso di pareggiare con l’Inter. Quando la quinta sconfitta consecutiva in Campionato pareva conclusa. Ora Montella ha l’esigenza assoluta di fare risultato con i giallorossi. Almeno un pari, per poi chiudere il girone di andata contro Bologna e Spal. Non può fermarsi Vincenzo perché il suo futuro in viola non può permettersi ulteriori scosse negative. Una sconfitta con la Roma avrebbe il valore di una coltellata. E potrebbe essere mortale. Solo un nuovo risultato positivo lascerebbe aperta la situazione, comunque instabile, ma con la difesa della sua panchina. Dunque una gara... avvelenata. Montella sa benissimo che questa volta la Roma
Uno scudetto, una supercoppa, poker nel derby in campo e le storie da tecnico