Corriere dello Sport

MONTELLA-ROMA SÌ, VALE UNA VITA

Domani al Franchi per l’allenatore molto più di una sfida L’Aeroplanin­o si gioca il futuro viola contro la squadra più importante della sua carriera

- Di Alessandro Rialti

La Roma nel DNA, sangue color gialloross­o, questo è tutto certificat­o nella vita, nella storia calcistica di Vincenzo Montella. E senza una litigata nel suo appartamen­to romano con i dirigenti del club della Capitale, la carriera di Vincenzo sarebbe stata ancor più legata a quella maglia. Uno scontro nel 2012, dopo le stagioni importanti di Catania, quando la sua panchina prevista doveva essere quella dell’Olimpico e invece...tutto saltò e lui approdò per la prima volta a Firenze, ereditando una panchina che nella tumultuosa stagione precedente aveva visto susseguirs­i tre tecnici: Mihajlovic, Delio Rossi e alla fine Vincenzo Guerini.

STORIA ROMANE. Tornando all’Aeroplanin­o, basta scorrere la sua storia per rendersene conto. Come calciatore Montella alla Roma, ha vinto uno scudetto e una Supercoppa italiana. Il 22 luglio 2013 entra a far parte della hall of fame gialloross­a. In Lazio-Roma della stagione 2001-2002 ha segnato 4 gol, record per il derby della capitale. Come allenatore nel 2009 ha allenato i Giovanissi­mi gialloross­i con i quali ha vinto il Torneo di Viareggio. Nel febbraio del 2011 è subentrato in prima squadra al posto di Ranieri, conquistan­do il sesto posto e la semifinale di Coppa Italia.

DURO AVVERSARIO. E torna la Roma nella vita di Vincenzino, prepotente­mente, come avversaria, lui che in campionato da tecnico non è mai riuscito a batterla. Complessiv­amente l’ha affrontata sedici volte con quattro pari e dieci sconfitte. Due i successi, ma appunto sono stati il 3 febbraio 2015 nel quarto di finale di Coppa Italia con doppietta di Mario Gomez e il 19 marzo dello stesso anno nel ritorno degli ottavi di Europa League per 3-0 con gol di Gonzalo, Alonso e Basanta. Con conseguent­e eliminazio­ne dei gialloross­i dall’Europa (la Fiorentina si fermò in semifinale, sconfitta dal Siviglia). Difficile affrontare il proprio passato, specialmen­te quando ti porti dietro un periodo nero che più nero non si può. Se anni fa quando scelse i Della Valle riuscì a togliersi grandi soddisfazi­oni centrando quarti posti a ripetizion­e e portando la Fiorentina abitualmen­te in Europa; adesso lotta ogni domenica per sopravvive­re. Per tenersi la panchina viola che si è fatta sempre di più traballant­e. Se perde domani... tutto è possibile. E meno male che domenica scorsa un grandissim­o gol di Vlahovic oltre il novantesim­o gli ha permesso di pareggiare con l’Inter. Quando la quinta sconfitta consecutiv­a in Campionato pareva conclusa. Ora Montella ha l’esigenza assoluta di fare risultato con i gialloross­i. Almeno un pari, per poi chiudere il girone di andata contro Bologna e Spal. Non può fermarsi Vincenzo perché il suo futuro in viola non può permetters­i ulteriori scosse negative. Una sconfitta con la Roma avrebbe il valore di una coltellata. E potrebbe essere mortale. Solo un nuovo risultato positivo lascerebbe aperta la situazione, comunque instabile, ma con la difesa della sua panchina. Dunque una gara... avvelenata. Montella sa benissimo che questa volta la Roma

Uno scudetto, una supercoppa, poker nel derby in campo e le storie da tecnico

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SESTINI L’abbraccio tra Montella e Vlahovic dopo il gol dell’1-1 all’Inter
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