Capitan Pezzella ci mette sempre la faccia giusta
Con lui in campo pure la capolista ha frenato. Ma deve migliorare tutto il reparto
Si è visto quanto sia stato importante il rientro di German Pezzella per la difesa, anzi per la Fiorentina tutta. Si è visto contro l'Inter in una partita molto difficile, dove inevitabilmente c'era da concedere qualcosa ad attaccanti che si chiamano Lukaku e Lautaro Martinez, e così è stato, ma poi il gol della capolista nerazzurra (l'unico) è stato segnato da Borja Valero e se la retroguardia viola ha tenuto botta il merito è da ascrivere al capitano “mascherato”. Ecco perché, pensando al fatto che sempre nella sfida all'Inter non è andata in scena la miglior versione di Milenkovic (soprattutto) e Caceres, Montella può sorridere.
RIENTRO FONDAMENTALE. L'argentino ovviamente domani sera si piazzerà davanti a Dragowski a guidare i compagni di reparto, stavolta col compito di disinnescare in primis Dzeko, anche se i pericoli di colore giallo e rosso non verranno soltanto dal centravanti bosniaco. E allora servirà che ci metta la consueta dose di personalità, di attenzione, di chiusura sull'avversario, andando oltre la difficoltà di giocare con la maschera protettiva di cui non può fare a meno neppure in questa occasione per ovvi motivi. Ma la cosa importante per la Fiorentina è che Pezzella sia tornato nel momento in cui ce n'era più bisogno dopo un'assenza forzata non a caso tra le cause delle due sconfitte con Lecce e Torino (e mettiamoci nel conto pure quella a Verona dove il numero 20 si è infortunato dopo un paio di minuti). Pezzella è tornato e la formazione di Montella ha interrotto la serie negativa.
NIKOLA&MARTIN. Adesso resta un ultimo passaggio come componente imprescindibile dei risultati: riportare al top della forma e del rendimento Milenkovic e Caceres. Post Roma, la sosta natalizia aiuterà in tal senso specie il serbo che non ha saltato un appuntamento che sia uno nel verso senso della parola da metà agosto ad oggi, avendo disputato le sedici partite di campionato finora andate in archivio più le due di Coppa Italia, portandole tutte a termine. Logico che accusi la fatica. Logico che la mancanza sul succitato gol subìto da Borja Valero possa essere addebitato ad un naturale appannamento di condizione che ne rallenta la reattività: però, Milenkovic rimane il difensore super affidabile a cui la Fiorentina si appoggia ormai da tre stagioni a questa parte (attenzione: l'ex Partizan ha appena 22 anni) anche in zona d'attacco se càpita come dimostrano i tre gol all'attivo segnati contro Napoli, Udinese e Sassuolo (gli ultimi due decisivi per la vittoria). E sarà ancora meglio se la crescita di Milenkovic andrà di pari passo con quella di Caceres: partito fortissimo, l'uruguaiano ex Lazio è adesso meno straripante, complice l'infortunio al bicipite femorale patito proprio contro i biancocelesti che l'ha tenuto fuori per un paio di settimane, ma continua ad essere un punto di riferimento della difesa. Anzi, come Pezzella e Milenkovic, della Fiorentina tutta: loro tre erano il “muro” nelle tre partite (Juventus, Udinese e Brescia) in cui Dragowski non ha preso gol. E neanche questa è una coincidenza.