Corriere dello Sport

«CON ANCELOTTI ABBIAMO SBAGLIATO TUTTI»

L’attaccante polacco segna con continuità e ci mette la faccia: da uomo vero «Adesso c’è Gattuso, lui ha carattere e idee chiare noi dobbiamo seguirlo e lasciare il cuore in campo Ibra? Abbiamo già Llorente che è grande e grosso»

- Di Fabio Mandarini NAPOLI

Arkadiusz Milik ci mette i gol. Ma non solo: serve la faccia di un uomo, per dire certe cose a poco più di una settimana da un ribaltone epocale. «Ancelotti? Abbiamo sbagliato tutti, niente scuse». E non è un caso se la squadra è fuori dalla zona coppe e in campionato non vince da otto giornate. Un’eternità: «Gattuso ha carattere e noi, per tornare in Champions, lasceremo il cuore in campo. A cominciare dal Sassuolo». Al Napoli non resta che vincere. Per smettere di piangere.

BELLO E BRUTTO. E allora, il contropied­e di Arek: una specie di caso a parte. Sembra quasi che faccia vita a sé, nella valutazion­e collettiva della stagione: 9 gol nelle ultime 7 partite giocate (10 totali, 8 dal primo minuto), di cui 4 tra il Genk (tripletta, la prima della storia del club in Champions) e il Parma. Minuti colleziona­ti: 689. Media: una rete ogni 76 minuti e mezzo. Insieme con Mertens è il principe azzurro dei cannonieri (9 centri): «Da attaccante è un bel momento personale, certo, ma non posso definirlo bellissimo: per me la cosa più importante è la squadra. Se stiamo bene tutti sono più felice». Ecco l’argomento chiave: «Non credo che abbiamo paura, ma è sicurament­e un periodo molto, molto brutto. Personalme­nte voglio segnare di più per aiutare il gruppo a superare le difficoltà, ma spero soprattutt­o che situazioni come questa ci facciano crescere come squadra e come persone». Come uomini, intende. «Domenica con il Sassuolo dobbiamo vincere e uscire a testa alta dal campo: soltanto con una vittoria possiamo cancellare il momento».

SCUSA, CARLETTO. Parole sante, ai microfoni di Sky: il Napoli non vince in campionato da otto giornate, e per la precisione dalla sfida con il Verona al San Paolo del 19 ottobre. Due mesi oggi: 2-0, doppietta di Milik. Dall’epoca sono arrivati cinque pareggi, tre sconfitte, la ribellione al ritiro, il caos-multe e l’esonero di Carletto. «E’ difficile dire qualcosa, abbiamo già un nuovo allenatore. Non voglio tornare indietro e parlare di Ancelotti: abbiamo sbagliato tutti e sicurament­e è difficile trovare una scusa».

VOGLIA CHAMPIONS. A sentirlo parlare, però, sembra più facile intuire la strada che bisogna percorrere per dire addio alla crisi. «Sono molto importanti la serenità e la compattezz­a. Bisogna restare uniti: vinciamo insieme, perdiamo insieme e tutti insieme dobbiamo uscire da questo momento. Come una squadra, come facevamo prima: abbiamo tanti giocatori di qualità e sappiamo dove possiamo stare». Per il momento il Napoli è ottavo: «Sì, ma il nostro posto è in Champions: vogliamo giocarla il prossimo anno e faremo di tutto per centrare l’obiettivo, recuperare punti in classifica al più presto e tornare al nostro livello». Lui, nel frattempo, ha superato l'ennesimo infortunio (tendinite al pube) e ha ripreso a marciare: «Sto bene».

RINO E IBRA. E ora, tutti con Rino. «E’ una persona con idee chiare e carattere: noi dobbiamo soltanto seguirlo, lasciare il cuore in campo e vincere». Con il 4-3-3: «E’ un modulo diverso e spero che assimilere­mo i movimenti velocement­e, però abbiamo tanti elementi abituati a giocare così». Ibra farebbe comodo? Martedì Arek, Mertens e Llorente sono arrivati insieme in taxi alla cena di Natale del club: ci sarebbe mica posto, in auto, stringendo­si un po’? «Difficile, Zlatan e Fernando sono grandi e grossi!». Ride. «Scherzi a parte, dobbiamo pensare soltanto a giocare e andare avanti a testa alta». Fino al Barça. «C’è tempo per la Champions: grande sfida, da affrontare con tanto rispetto ma senza paura».

«Uniti e compatti Il nostro posto non è l’ottava posizione ma la Champions»

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