Corriere dello Sport

«E il sogno continua: Cragno quasi pronto, a marzo Pavoletti»

DA RIVA AI GIOCATORI DI OGGI, LE AMBIZIONI DEL PRESIDENTE «Mercato? Vedremo, a vacanze finite vertice con Maran e Carli»

- Di Giuseppe Amisani

L’Italia tornerà a Cagliari addio (1 febbraio 1976, Cagliari-Milan, a 31 anni compiuti da poco per un rimpianto sportivo difficile da quantifica­re) conserva intatto il suo bellissimo ricordo, anche perché, come capita solo ai grandissim­i, si è tramandato di padre in figlio nel tempo.

IL BAMBINO IN ISLANDA. Gli vennero i lucciconi in Islanda, durante una trasferta della nazionale, quando un bimbo di Onanì con la bandiera dei quattro mori gli disse: «Io la conosco la tua storia, me l’ha raccontata mio padre». Un bambino, che non poteva averlo mai visto giocare dal vivo. «Non un gol o l’altro, la tua storia, capisci? - raccontò il bomber - avrà avuto 13 anni. Che si tramandi la mia storia di padre in figlio è una cosa per me difficile da spiegare ma sicurament­e stupenda».

E del resto quel record di miglior goleador della nazionale con 35 reti (in appena 42 incontri) se lo tiene stretto da 46 anni e due mesi, e quando lo stabilì contro la Svizzera aveva appena 28 anni. Ci si potrebbe chiedere in quanti abbiano avuto il privilegio di ricevere le chiavi della «H o parlato con il professor Castagna che lo ha operato alla spalla e che ora lo vorrà vedere a Milano quando andremo lì per la coppa Italia. Verrà visitato il 13 gennaio e se sia l'allenatore che Castagna saranno d'accordo, vedrete Alessio Cragno in campo per Inter-Cagliari del 14 gennaio». Ha tirato la volata all'estremo difensore di Fiesole, Tommaso Giulini che ieri, dopo l'annuncio della carica di Presidente Onorario del club attribuita a Gigi Riva, ha voluto fare un bilancio di questo primo scorcio di stagione ma anche del futuro che attende il suo Cagliari.

ARRIVANO I NOSTRI. Ed è partito da uno dei punti fermi dello scorso campionato che è stato messo ko da un infortunio nel corso del ritiro ma che ora è ormai pronto a rientrare tra i pali. Sembra infatti ormai finito il calvario di Cragno che tra poco meno di un mese potrà ricomincia­re a giocarsi il posto con Olsen, sempre che dal mercato non arrivino novità tra arrivi e partenze. Anche perché tra i rinforzi più attesi c'è proprio Cragno, l'anno scorso tra i protagonis­ti assoluti della salvezza con Barella e Pavoletti. «Per Leonardo - la previsione di Giulini - ci vorrà un po' di più ma per metà marzo dovrebcitt­à; di vedere un francoboll­o con il proprio ritratto (lo stamparono a Manama, attuale capitale del Bahrein, nel 1970 anno dello scudetto rossoblù e dell’Italia vice campione del mondo in Messico); quanti potevano vedere in un ritratto la propria gamba sinistra al fianco di quella destra di Pelè con la didascalia “questo sarebbe il calciatore più forte del mondo” (pubblicato da un quotidiano messicano be essere pronto, ma è il decorso di un infortunio differente e più complicato di quello di Cragno».

La voglia è quella di affrontare la seconda parte di campionato con una squadra se possibile ancora più forte e al patron isolano è stato chiesto se questo Cagliari può essere migliorato. «Difficile dare una risposta in un momento in cui ci mancano parecchi giocatori perché ora siamo all'apice delle assenze tra infortuni e squalifich­e. Fare valutazion­i quando hai fuori causa cinque o sei giocatori importanti per la rosa è complicato. Dopo Udine ho già previsto, però, una cena con Maran e con il ds Carli per fare il punto della situazione».

A tenere in ansia il club potrebbe essere l'unore di Nandez che partirà per l'Uruguay con un pizzico di malcontent­o per alcune questioni legate al suo contratto e che avranno uno strascico il 14 gennaio con l'udienza per la presunta violazione dei diritti di immagine del giocatore fatta dal Cagliari. «Noi - ha tagliato corto Giulini - non abbiamo ricevuto alcuna notifica sulla questione quindi restiamo in attesa di capire di cosa si stia parlando. Ci ritroverem­o, dopo le feste, ad Assemini e lui sarà con noi». durante la Coppa Rimet Mexico ‘70). Quanti sarebbero stati in grado di far conoscere Cagliari nel mondo come lui che nel 1970 portò il gruppo rossoblù (sei giocatori !) sino a un passo dalla conquista della Rimet.

UNICO NON SOLTANTO IN CAMPO. Ma se il calciatore è stato unico, l’uomo lo ha superato. Perché così come quando faceva scoppiare il pallone col ciclonico sinistro e rinunciava ai tantissimi soldi che gli offriva l’avvocato Agnelli per andare alla Juve, anche in seguito disse no a montagne di danaro per il ruolo di commentato­re televisivo. E seppe dire no anche agli scranni che i leader politici ora di destra ora di sinistra gli offrivano,

VERSO IL NUOVO STADIO. Soddisfatt­o per l'andamento dei suoi ragazzi nonostante la rabbia per la sconfitta rimediata contro la Lazio sia ancora parecchia («Sarebbe dovuta essere una vittoria contro la squadra in questo momento più forte del campionato») ora la partita più importante sta nel ritrovare subito la continuità bruscament­e interrotta lunedì notte. «Non ci aspettavam­o di iniziare con due sconfitte ma allo stesso tempo non ci aspettavam­o di fare un campionato così importante. I bilanci li faremo a fine stagione ma già a inizio anno avevo detto che l'obiettivo era di potermela giocare contro tutti e tenere vivo il sogno di un traguardo impossibil­e. Ci possiamo riuscire solo pensando ogni giorno all'allenament­o del giorno successivo». E con la ciliegina sulla torta che è il progetto del nuovo stadio che sta per prendere corpo. «Giovedì ci sarà un appuntamen­to importante con i progettist­i, stiamo lavorando per avere un accordo già a gennaio. sicuri che, con lui candidato, le rispettive liste avrebbero vinto a mani basse.

Ora che Giulini lo ha nominato presidente onorario come solo ai grandissim­i è concesso, gli manca solo che gli venga dedicato il nuovo stadio. Già, come è stato in Australia dove un altro super mancino, Rod Lever, alla faccia della scaramanzi­a può godersi a suo nome, e soprattutt­o in vita, il tempio degli Australian Open. Ci sono anche le storture non volute, come il ritiro della maglia numero 11: a lui la cosa fece piacere, e se lo ricordano tutti quella sera che in occasione di una amichevole dell’Italia al Sant’Elia (contro la Russia), ma sino ad allora, al 2005, i bambini sardi con quel numero addosso ci andavano a dormire. Oggi nelle squadre giovanili non ha più tante richieste. Ed è un vero peccato. Chi lo sa, magari non nella numerazion­e del Cagliari attuale ma come merchandis­ing si potrebbe rilanciare.

Dovevano progettare una struttura con uno stadio che avesse all'interno gli spazi commercial­i ma le decisioni del Comune ci porteranno ad una modifica che cambia tutta la fase di progettazi­one. Giovedì comunque firmeremo un accordo perché i lavori inizino a gennaio e speriamo che il progetto sia pronto in cinque, massimo sei mesi. Entro l'estate dovremmo avere il progetto esecutivo che andrà subito in Comune per la dichiarazi­one di pubblica utilità, l'ultimo tassello per poi andare a bando (potrebbero essere necessari fino a 180 giorni). Il bando, quindi, dovrebbe essere pubblicato nei primi mesi del 2021 e durerà novanta giorni. Immagino che tra aprile e maggio del 2021 inizieremo a vedere qualcosa che si muove e una costruzion­e ormai fatiscente che viene demolita e spero che la prima pietra del nuovo stadio possa essere messa a settembre dello stesso anno».

 ??  ?? Uno dei gol più belli in azzurro, alla Germania Est nel novembre 1969
Uno dei gol più belli in azzurro, alla Germania Est nel novembre 1969
 ??  ?? Il famoso tiro di Rombo di tuono
Il famoso tiro di Rombo di tuono

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