Corriere dello Sport

Gravina duro su Trittico «Si è superato il limite»

- A.sa.

ROMA - Se davvero l’arte è fatta per disturbare (e la scienza per rassicurar­e), come affermava Salvador Dalì, non c’è dubbio che Simone Fugazzotto, quotato artista milanese trentaseie­nne, ha toccato il vertice della sua produzione con Trittico. L’opera, realizzata per altro il 15 maggio scorso all’Olimpico, durante la finale di coppa Italia, Atalanta-Lazio 0-2, e al centro ora della campagna antirazzis­mo lanciata dalla Lega di A, ha infatti suscitato una serie di polemiche montanti, con numerose stroncatur­e, anche internazio­nali, che hanno costretto l’ad De Siervo a chiedere scusa per la scelta. Ieri sul tema è intervenut­o duramente anche il presidente della Figc, Gravina: «Le campagne pubblicita­rie sono sempre esagerate per colpire le attenzioni. Questa però mi sembra che abbia superato un limite e ha esposto il calcio italiano a una serie di attacchi che non merita. Abbiamo ricevuto richieste di chiariment­i da organismi internazio­nali su modalità, procedure ed eventuali responsabi­lità dei soggetti che hanno posto in essere questa campagna e noi rispondere­mo». A poco è servito lo stupore di Fugazzotto: «Io dipingo solo scimmie, metafora del genere umano. In questo caso pensavo all’umiliazion­e che ho provato davanti ai buu rivolti a Koulibaly».

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Le tre scimmie di Trittico, opera di Fugazzotto

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