Confermata la protesta «La Serie C non gioca»
Il vertice di ieri non ha portato risultati Stop il 21 e il 22. Il presidente Ghirelli: «Ringrazio il Ministro Gualtieri, ma servono atti concreti»
La Serie C dà appuntamento ai suoi utenti, squadre, tecnici, dirigenti e tifosi, nel 2020, per il 12 gennaio, salvo ulteriori iniziative. Il vertice di ieri sera con il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, per ragionare sulla richiesta di defiscalizzare in parte le competenze dovute dalle società di C, al di là di una peraltro apprezzata disponibilità a capire il problema e a volersene occupare, sembra non abbia fornito nessun appiglio su cui aggrapparsi per disinnescare la protesta fissata per il prossimo fine settimana. Dunque, la prima giornata di ritorno del campionato di Serie C stagione 2019/2020, non si giocherà. Da dedere come e quando recuperare le trenta gare rinviate.
UN’ORA DI VERTICE. Appuntamento fissato per le 18.45, i saluti conclusivi intorno alle otto di sera. Un’ora circa, per spiegare le ragioni di un SOS tutt’altro che strumentale. La compattezza della categoria (cui si sta aggiungendo in forma sempre più organica la Serie B), del resto non può essere interpretata come una strategia.
Il comunicato stampa con le riflessioni di Francesco Ghirelli, presidente di Lega Pro, diffuso intorno alle 21, pur se pieno di rispettosa cortesia, non lascia spazio alla fantasia. «L’incontro tra il Ministro Gualtieri e il presidente Gravina è stato istituzionalmente corretto. Ringrazio sentitamente il Ministro per l’attenzione riservata alla Lega Pro e la disponibilità al dialogo dimostrata. Così come ringrazio il presidente Gravina. L’incontro è stato positivo perché ha consentito di delineare cosa serva ai nostri club e sono emersi interessanti spunti di riflessione. Quello che ci interessa è che i club di Lega Pro arrivino alla sostenibilità economica-finanziaria. Abbiamo però la necessità di atti tangibili e concreti, di passare dalle analisi ai provvedimenti. Noi sappiamo di compiere un atto importante, domenica non si gioca. Di ciò ho informato il consiglio direttivo». A stretto giro di posta, è seguito il comunicato che sancisce il rinvio della 20ª giornata che non si giocherà il 21 e 22 dicembre.
SCHIACCIATI DALLE TASSE. Lo hanno sottolineato tutti i 60 club, con questa pressione fiscale (un ingaggio di 100mila euro netti ne costa 230mila alla società che lo eroga) si rischia il default. La defiscalizzazione lascerebbe nelle casse mediamente 240-250mila euro a ogni club che sarebbe vincolato però a impiegare le somme nelle infrastrutture e nella formazione. La fine del 2019 e i primi vagiti del 2020 proporranno gli sviluppi. Ma, garantisce la C, indietro non si torna.