Corriere dello Sport

Positiva la Giomi, maratoneta per hobby

- Di Francesco Volpe

Bufera doping sulla neo campioness­a italiana della maratona. Sarah Giomi, 34 anni, bolzanina, è stata trovata positiva al prednisone-prednisolo­ne al controllo della Nado Italia effettuato lo scorso 10 novembre, dopo la sua vittoria ai campionati italiani di Ravenna. La Giomi - nessuna parentela con il presidente della Fidal, Alfio - è praticamen­te una neofita dell’atletica. Corre da meno di tre anni dopo aver abbandonat­o la pallavolo. E l’essere neofita potrebbe essere la sua maggior colpa.

Sarah, laureata e dirigente al centro Caritas di Bolzano, soffre infatti d’asma, è in cura da vent’anni da uno pneumologo e assume con regolarità medicinali contenenti corticoste­roidi. «Il suo pneumologo ha certificat­o che lei prende queste sostanze - ci spiega Giorgio Rondelli, 73 anni, ex allenatore di Alberto Cova e Francesco Panetta, che la segue dall’inizio della scorsa stagione - L’ospedale di Bolzano le ha prescritto in particolar­e una terapia con il Deltacorte­ne, ma il medico che ha compilato il modulo Tue, per l’esenzione a fini terapeutic­i riservata agli atleti, non avrebbe indicato il prodotto e i dosaggi prescritti».

«Sarah lavora, per lei la corsa è poco più di un hobby - continua Rondelli - All’inizio del 2018 si è rivolta a me affinché le preparassi un programma di lavoro profession­ale e da allora la seguo per corrispond­enza, tranne brevi periodi in cui viene ad allenarsi a Milano. Correva 2h40’ un anno fa e corre 2h40’ adesso... Avevamo finalizzat­o i campioni di Ravenna anche perché sapevamo che non ci sarebbero state le big». La bolzanina ha alle spalle quattro maratone: Milano, Amburgo, Amsterdam e, appunto, Ravenna, con un personale di 2h40’10” stabilito agli Assoluti. Il precedente, peggiore di appena 12 secondi, era stato realizzato il 21 ottobre dello scorso anno, ad Amsterdam.

Già ascoltata dal Tribunale nazionale antidoping, la Giomi ha presentato prescrizio­ni e certificat­i ma non ha ancora convinto del tutto il procurator­e della propria buona fede. Di qui la sospension­e in attesa di ulteriori accertamen­ti o del verdetto del TNA. Che potrebbe limitarsi a una pena di 10 mesi se venisse riconosciu­ta la mancanza di dolo.

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FIDAL/RICCI Sarah Giomi, 34 anni, sul podio di Ravenna

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