Paolo Ceratto, uno del “Post Club”, ha scritto un bel libro su Federico
DI PIACEVOLISSIMA LETTURA E RICCO DI RIVELAZIONI “IL LUNGO FILM DI FELLINI “, FRA AUTOBIOGRAFIA E CRONACA DI MAGÌE
bello per vari motivi: gli stadi, di proprietà delle società, sono sempre pieni, le partite sempre avvincenti e incerte, anche se gioca la prima contro l’ultima in classifica, sono presenti senza problemi i tifosi della due squadre, molte volte anche mischiati nei vari settori dello stadio. Purtroppo in Italia la presenza dei tifosi ospiti viene decisa sui tavoli dei Prefetti. L’anno scorso anche da noi si giocarono 2 turni di campionato nel periodo natalizio e fu un successo con un incremento di spettatori, ma le cose che funzionano in Italia non vanno bene, e infatti si è tornati indietro.
È difficile vedere nel nostro campionato partite come quelle inglesi sia per qualità che per mentalità. Per qualità poiché le squadre inglesi, per gli enormi ricavi dei diritti televisivi, sponsorizzazioni e incassi da stadio, possono permettersi di comprare i migliori giocatori in circolazione. Per mentalità perché il gioco del calcio è visto come spettacolo e di conseguenza non c’è tutto lo stress esistente da noi, i calciatori della squadra sconfitta, anche giocando in casa, vengono salutati con applausi dai propri tifosi e non devono recarsi sotto la curva a chiedere scusa solo perché gli avversari sono stati più forti, o addirittura a togliersi le maglie e additati come indegni di indossarla. Per concludere faccio i complimenti ad Ancelotti per le prime due vittorie sulla panchina dell’Everton.
Ciao Italo, io sono convinto che, sia essa un’opinione, una condivisione o un dissenso, solo sulla tua rubrica si vede uno scambio di pareri fra lettori che nessun giornale offre ed è probabile non sappia offrire, unitamente al piacere giornalistico dei tuoi scritti e, sempre con un’impronta umana, quello colloquiale e quando occorre da tirar le orecchie, delle tue risposte. Sono veramente contento che esista una pagina così (a prescindere dalla voglia di spedire lettere perché la leggerei comunque). E sono stato contento di vedere che con Paolo Ceratto ci siamo dybalamente capiti (e disperati).
Caro GB, mi perdonerai se ho ripreso un tuo scritto di qualche tempo fa venuto prepotentemente di moda in una battaglia per il Libero Pensiero. M’era rimasta in mente quella tua citazione di
Paolo Ceratto quando cominciò il tormentone di Dybala e insieme riuscimmo a salvarlo. Oggi mi piace far sapere che il nostro amico, tifoso juventino di quelli d’antan, serenamente appassionato, ha scritto un bel libro su un personaggio a lui... famigliare, Federico Fellini. La famigliarità deriva dal fatto che la madre del nostro lettore Paolo era Caterina Boratto, Donna e Attrice splendida cara a Fellini. Il libro si intitola “Il lungo film di Fellini da “I vitelloni” al “Viaggio di G. Mastorna”. Storia godibilissima sia per i curiosi passaggi autobiografici con Federico sullo sfondo, sia per il racconto di momenti privati del Maestro tuttavia rivissuti dai suoi film mentre a me, che c‘ero, pareva pura cronaca o pettegolezzo. Giuro che a quei tempi mi esaltavo per certe rivelazioni che trasformavano i campioni in uomini, massimo traguardo della vita.