Corriere dello Sport

GIOIELLO KULUSEVSKI OCCHI JUVE SU DI LUI

L’unico colpo bianconero di gennaio è rimasto in prestito al Parma Lo svedese sbarca allo Stadium ma la prima è da avversario: tra sei mesi si affiderà a Sarri

- di Nicola Balice

Riflettori puntati su Dejan Kulusevski. Non tutti, si intende, quando di mezzo ci sono Cristiano Ronaldo e soci mica si può rubare completame­nte la scena. Ma uno dei protagonis­ti più attesi domani allo Stadium, infatti, sarà proprio il talento svedese: il grande e fin qui unico colpo di mercato della Juve, posticipat­o di sei mesi. Nonostante sia particolar­mente affollato il partito di chi avrebbe voluto vederlo già con la maglia bianconera, con Maurizio Sarri in prima linea, la prima di Kulusevski allo Stadium sarà ancora da avversario. Si presenterà quindi con la maglia del Parma numero 44 (come i milioni che è costato alla Juve tra parte fissa e bonus) ai suoi nuovi tifosi, chiamato com’è a una grande prova di maturità per mettere a tacere anche tutti quei malpensant­i che fin dalla sua firma di inizio gennaio avevano cerchiato in rosso la data della partita di domani sera.

SERVIVA ORA. Dovrebbe agire anche questa volta da attaccante esterno nel tridente disegnato da Roberto D’Aversa, partendo largo a destra con licenza di accentrars­i. Una posizione iniziale, sulla carta. Perché poi tutti i vari scouting spiegano chiarament­e come Kulusevski sia un giocatore totale, capace di muoversi a tutto campo. Non a caso in molti prevedono per lui un futuro da mezzala, per esempio. Ma soprattutt­o, se Fabio Paratici fosse riuscito a vincere il braccio di ferro con Daniele Faggiano, ecco che Kulusevski sarebbe stato inserito da subito nelle rotazioni alle spalle della coppia d’attacco di turno. Era lì che lo avrebbe lanciato Sarri, un po’ alla volta, ritrovando quella quota di fisicità e qualità che a tratti è venuta a mancare anche nella super Juve a sua disposizio­ne. E trequartis­ta si sente pure lo stesso Kulusveski, come aveva ammesso nel giorno in cui è diventato juventino, lo scorso 2 gennaio: «Dall’inizio il mio ruolo è sempre stato trequartis­ta, poi ho avuto tanti allenatori e ho cambiato un po’ di ruoli, posso giocare esterno, l’anno scorso ho giocato mezzala, dove mi mette il mister io sto. Ma io mi vedo come trequartis­ta». Serviva subito, quantomeno avrebbe fatto molto comodo, il club bianconero ci ha provato ma si è dovuto accontenta­re (per così dire) di strapparlo alla concorrenz­a dell’Inter con sei mesi d’anticipo. E ora sarà il pericolo numero uno, almeno per una notta, per l’ultima volta.

I NUMERI. Dalla Juve alla Juve, è passato un intero girone in cui il suo valore è salito alle stelle. Attraverso prestazion­i e giocate decisive, che vanno ben oltre quei 4 gol e 7 assist che lo hanno reso la rivelazion­e di questo campionato. Perché Kulusevski è tutto fuorché un giocatore ordinario, uno di quelli che tenta sempre la giocata vincente, anche a costo di commettere qualche errore di troppo, che puntualmen­te cerca di rimediare in prima persona. Così perde più palloni della media nel suo ruolo (15.11 contro 9.97 a partita), ma ne recupera anche di più (5.68 contro 4.31). Ma soprattutt­o inventa come solo i campioni riescono a fare: le occasioni create sono più del doppio rispetto alla media del suo ruolo (2.21 contro 1.08) così come i dribbling riusciti (1.95 contro 0.96), con una percentual­e del 55% di precisione della produzione offensiva rispetto al 44% di media. Non è perfetto, non lo è ancora. E forse proprio questo è l’aspetto più positivo: per quanto abbia impression­ato tutti, i margini di migliorame­nto sono ancora immensi. Intanto domani sera i tifosi della Juve potranno avere un altro assaggio di Kulusevski, questa volta dal vivo.

Maglia numero 44 come i milioni investiti per lui dal club bianconero

In tanti lo avrebbero voluto da subito Il suo futuro è da trequartis­ta

 ?? GETTY ?? Dejan Kulusevski (19 anni) con la maglia del Parma mentre si difende dall’attacco di Palomino dell’Atalanta
GETTY Dejan Kulusevski (19 anni) con la maglia del Parma mentre si difende dall’attacco di Palomino dell’Atalanta

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