Scelte obbligate in difesa
INVIATO A CASTEL VOLTURNO - Sembra una partita di «ciapa no»: calciatori che paiono carte scivolose che sfilano via in rapidissima sequenza, come se fosse scritto da qualche parte che questo è il destino. Fuori uno, due, tre, quattro, cinque, fuori sei, chi sta in infermeria, chi invece è squalificato, e sono (quasi) tutti difensori, che siano centrali o esterni (cosa volete che cambi!), perché l’emergenza si avverta davvero, nell’anima, e finisca per tormentare ritmicamente. E’ la sorte che è scesa in campo, ripetutamente, l’ha fatto nei mesi e nelle settimane scorse ma brutalmente, eliminando prima Malcuit, poi Maksimovic, poi Koulibaly, poi Ghoulam e infine anche Mario Rui; ci ha aggiunto Mario Rui, squalificato, però perlomeno ha restituito Luperto - martedì scorso escluso dalla coppa Italia per l’influenza - e adesso che i «superstiti» riescono a formare una linea, si può ricostruire una difesa, che sia legittima o no si vedrà, lasciando che si tuffi sulla Fiorentina con qualche cerotto e pure le stampelle, da lanciare oltre la paura.
MALEDIZIONE. La formazione stavolta, almeno in difesa, non è in discussione, non consente pretattica: sono contati, da destra a sinistra, e si possono sistemare secondo le proprie caratteristiche, tutti dinnanzi ad Ospina, ormai diventato il titolare, al di là dell’acciacco domato da Meret. Il Napoli riparte con Di Lorenzo, Manolas, Luperto e Hysaj, ha Tonelli (ormai promesso alla Samp) tra i convocati ma semplicemente per evitare di ritrovarsi disperatamente alla ricerca di un difensore, nel caso in cui il fato gli giocasse ancora contro. Non è un’indicazione, è un obbligo: giocano loro, senza se e pure senza ma, e praticamente non hanno alternative.