Demme e Lobotka si ambientano il Napoli riparte dai piedi di Fabian
Lo spagnolo ancora in mezzo in attesa di poter essere “liberato”
Houston, abbiamo un problema: o forse no, ce n’erano due. Un’idea diversa, modificata in corsa, passando da un calcio all’altro, dal centrocampo «liquido» a quello muscolare, dal «Progetto» di essere ampi, vasti, vari e fuori dalle consuetudini e dalle specializzazioni a una squadra riveduta per ritrovarsi nella coperta di Linus del 4-3-3 o di un mantra che assorba in sé anche i «pensatori». E’ stato necessario intervenire, e in maniera anche massiccia, «smontare» quel plastico vietato ai registi e, ciak, virare verso un filosofia che «ringhia» al futuro, però abbracciandosi al passato e semmai anche alle etichette: ma sono stati indispensabili trentadue milioni di euro (bonus esclusi) per concedere a Gattuso l’opportunità di essere se stesso, attraverso un concetto nel quale rivedersi rapidamente con Demme e con Lobotka.
OCCHIO A QUEI DUE. Il Napoli dell’estate, quello edificato da Ancelotti e (anche) da Giuntoli, viene rimescolato, arricchito numericamente, sostanzialmente rimodellato: aggiunge la muscolarità, l’agonismo, l’esuberanza e anche il rigore geometrico di un tedesco e di uno slovacco, interditori o play maker o vertici bassi - chiamateli come volete - che sappiano fare scudo, fungere da collante, offrire protezione e poi ripartire secondo la propria vocazione e gli angoli di passaggio da scovare con le «catene».
PANCHINA. Ma ci vuole calma e anche gesso, per ridisegnare il flusso delle giocate, le proprie innovazioni, e almeno qualche seduta di allenamento in più: Lobotka ha cominciato appena giovedì e Demme s’è introdotto domenica mattina nello spogliatoio di Castel Volturno, hanno avuto la possibilità di entrare in confidenza con i volti, non ancora con le abitudini dei compagni e con le indicazioni di Gattuso. Si riparte con il Napoli più recente, quello che per assecondare la restaurazione ha dovuto inevitabilmente sacrificare Fabian Ruiz: va lui in mezzo, contro la Fiorentina, aspettando che poi uno tra Demme e Lobotka possa subentrare, a partita in corso o più in là, e gli lasci fare ciò che ha sempre dimostrato di saper fare.
RITOCCHI. E’ già l’era di Gattuso, da un mese, però adesso lo può diventare anche ideologicamente, esistono i doppi per ogni ruolo (sei centrocampisti che si giocheranno le tre maglie) e una fisicità per riempire il centrocampo, la scelta condivisa con Giuntoli per riconsegnare il Napoli a quella che viene ritenuta la propria natura.
Il mediano tedesco e lo slovacco pronti a subentrare nel corso della partita