Corriere dello Sport

Chiesa e Napoli l’ultimo tabù: 25 tiri e zero gol

Fede non segna da più di 80 giorni: vuole sbloccarsi contro gli azzurri e guidare la risalita della Fiorentina

- Di Francesca Bandinelli

Dopo i due successi consecutiv­i della Fiorentina, la Spal in campionato prima e contro l’Atalanta in Coppa Italia dopo, adesso anche Federico Chiesa punta a sfatare tutti i tabù. Perché i viola non vincono almeno due partite di fila in Serie A dalla prima settimana di ottobre (allora furono tre, contro la Samp, col Milan e con l’Udinese) e, di contro il Napoli, già reduce da due ko consecutiv­i, non ne mette insieme tre in una singola stagione di A dal 2012, quando in panchina c’era Mazzarri. E il figlio d’arte ha voglia di rovesciare la prospettiv­a. E poi c’è il gol che gli manca. Sì, perché contro la squadra del presidente De Laurentiis, che in passato tante volte aveva cercato di convincere gli amici Della Valle a cedergli questo straordina­rio figlio del vivaio italiano, Fede non ha mai festeggiat­o una rete. Ci ha provato 25 volte, con 7 tiri nello specchio, un record mai tentato contro nessun altro avversario, ma tra sfortuna e abilità del numero avversario, non ha mai festeggiat­o a dovere. E’ qui che c’è da riscrivere la storia: e dopo aver riposato agli ottavi (ha giocato 8 minuti, compreso il recupero), è da lui che la Fiorentina punta a ripartire.

IL GRAFFIO DEL CAMPIONE. In questo 2020 serve la zampata del campione e Chiesa aspetta solo di cogliere l’attimo. Fin qui, ha quasi sempre giocato al raddoppio e… punta a rimettersi subito in media rispetto ai numeri del passato. Sì, perché l’anno del suo debutto in A, di gol in campionato ne fece 3 (4 in tutto, compreso quello di Europa League, che poi fu il primo in ordine di tempo, 2016/17). Quello dopo, 2017/18, si assestò a 6, tutti in campionato. La passata stagione, invece complessiv­amente ne ha totalizzat­i 12, di cui 6 in Coppa Italia. I tre di oggi, di cui 2 in A, non gli bastano più, non per continuare a regalare brividi di gioia ai suoi tifosi, per mandare messaggi al suo CT nell’anno dell’Europeo, ma soprattutt­o per sé stesso. Ha voglia di tornare a stringere i pugni come fa dopo ogni rete, giacché l’ultima è vecchia di oltre 80 giorni (con la Lazio, il 27 ottobre scorso). E poi, c’è da mettere il primo sigillo della stagione in trasferta, lui che in questo campionato ha segnato sempre al Franchi (pure in Coppa Italia, col il Monza), oltre che continuare ad impreziosi­re il proprio repertorio tecnico, aggiungend­o altri gol ai 25 complessiv­i segnati con la Fiorentina nelle 130 gare disputate in viola (116 in A, con 17 reti).

CAMPO ACCORCIATO. Poi, ci sarà tempo per pensare al futuro e al mercato che verrà, con tutte le parti impegnate nel trovare la soluzione migliore, per il club e per lo stesso Chiesa. Iachini ha… “accorciato” il campo alla sua stella, per permetterg­li di recuperare prima e meglio la condizione dopo i troppi acciacchi patiti, adesso tocca a lui, che quest’anno ha dovuto fare i conti pure con la maledizion­e di un palo colpito (col Genoa a Marassi) e di un rigore sbagliato (a San Siro col Milan), trovare la chiave giusta per scardinare le difese avversarie. Aiutando la sua Fiorentina a continuare a vincere, con lampi di classe, fantasia e, perché, no, soprattutt­o gol. D’autore. Con Federico sempre più al centro di tutto.

Iachini gli chiede un lavoro diverso: coprire meno campo per brillare di più

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GETTY Federico Chiesa in azione contro Di Lorenzo nel match d’andata

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