CAGLIARI, CENTRO BLOCCATO
Rossoblù reduci da cinque sconfitte di fila, Maran studia come invertire la rotta Nandez, Cigarini e Rog non sono più brillanti. E la squadra ne risente
Sta facendo fatica a fare filtro e accusando grandi difficoltà a innescare gli attaccanti tanto che il Cagliari, nelle ultime due uscite di campionato, ha chiuso con zero gol all'attivo e pochissime occasioni di impensierire il portiere avversario. Inevitabile ricordare che, però, gli ultimi centottanta minuti hanno portato gli isolani di fronte a Juventus e Milan, ma dalla squadra di Rolando Maran vista nella prima fase del girone di andata, era lecito attendersi di più, soprattutto da un reparto come il centrocampo che è stato il fiore all'occhiello degli isolani.
MEDIANADARIVITALIZZARE. Gran parte dei guai della compagine sarda, infatti, sembrano arrivare proprio dal fiato corto dei centrocampisti che, nel grigiore generale di tutta la squadra, non sono riusciti a fare quel salto di qualità che avrebbe permesso alla linea a tre di prendere per mano tutti gli altri. Cigarini si è fatto, spesso, stritolare dal trequartista avversario, abbassando troppo il suo raggio d'azione e non riuscendo più a trovare Simeone in avanti, tanto da cercarlo solo con qualche lancio lungo, facile preda delle difese avversarie. Ma non hanno saputo fare molto di meglio nemmeno i suoi due colleghi di reparto dell'undici titolare, Nandez da una parte e Rog dall'altra. Inevitabilmente, dopo tante partite giocate a mille e con tanti chilometri da macinare, è arrivato un calo fisico della linea centrale ma a preoccupare è ancora la carenza di idee di un reparto che dovrebbe garantire muscoli e fosforo al resto del gruppo. Poco utile, certo, gettare la croce solo sulla mediana perché spesso le difficoltà sono nate dall'apprensione della difesa o dal poco movimento nel reparto avanzato, ma di sicuro il Professore e compagni sono chiamati a dare qualcosa in più.
VOLTARE PAGINA. Come? A Maran servirebbe la bacchetta magica in questo momento per mettere fine all'involuzione dei suoi perché le pecche dei singoli si sono rapidamente allargate al gioco della squadra. Occorrono velocità, rapidità di movimento e di pensiero, ma soprattutto quello spirito di sacrificio che, qualche mese fa, ha portato i rossoblù fino al Paradiso del terzo posto in classifica. Il giocattolo non si è rotto ma forse ha bisogno di una messa a punto e in questo dovrà essere bravo Maran che ha già individuato il problema qualche settimana fa. «Se la squadra non gestisce bene la palla - aveva detto il tecnico degli isolani - non solo non riesce ad essere propositiva in avanti, ma lascia troppo spesso l'iniziativa agli altri tanto da mettere in difficoltà la nostra difesa». Non un processo al centrocampo ma sicuramente, considerati gli uomini a disposizione, il rendimento della linea a tre sta diventando il tallone d'Achille di una squadra che ha i numeri per rendere di più. Serve quel pizzico di cattiveria in più, quella voglia di stupire ancora e quel mix, fatto dalla grande qualità di Rog, dalle geometrie di Cigarini e dalla garra di
Nandez, per uscire dall'empasse e provare a reinnestare la quarta. E in questo contesto saranno molto utili anche quelli che fino ad ora non hanno avuto molto spazio, ma che, proprio in virtù di una maggiore freschezza, potrebbero fare la differenza. La delusione per la poca considerazione, ha probabilmente avuto il sopravvento fino a questo momento, ma forza e qualità di elementi come Ionita e Castro potrebbero davvero tornare utili. Non lo sono stati in coppa e nel finale della gara contro il Milan, perché la mossa di Maran nell'inserirli non ha dato gli esiti sperati, ma la loro voglia di riscatto sarà fondamentale perché proprio dal suo centrocampo, il Cagliari vuole ripartire.
Ionita e Castro possibili alternative a disposizione, forse già da Brescia