BOLOGNA, BARROW PRONTO ALL’ESORDIO
Il gambiano, voluto fortemente dal tecnico, ha la chance di ritagliarsi uno spazio nell’attacco rossoblù Domani contro il Verona partirà dalla panchina, ma non è escluso che Sinisa lo faccia entrare
Avanti, c’è anche Musa Barrow. Ora che il rischio di dover far slittare la convocazione e di conseguenza anche l’eventuale impiego alla settimana successiva è stato scongiurato, Sinisa Mihajlovic può tirare un sospiro di sollievo. O mi prendete Barrow o restiamo così come siamo, è stato su per giù il discorso chiaro e fermo che Sinisa ha fatto sia a Walter Sabatini che a Riccardo Bigon su per giù un mese fa. Trovando in loro un terreno più o meno fertile. Sì, perché è vero che Bigon (come d'altra parte Sabatini) aveva messo gli occhi addosso al ragazzo gambiano già due anni prima, ma è altrettanto vero che la richiesta economica dell’Atalanta gli sembrava eccessiva. Da qui le sue perplessità superiori a quelle dello stesso Sabatini per quanto riguarda la chiusura dell’operazione. Poi è accaduto che Miha ha insistito, che Joey Saputo e Claudio Fenucci sono entrati nell’ordine di idee di accontentarlo e a quel punto l’affare è decollato. Anche perché l’Atalanta ha accettato un prestito con obbligo di riscatto a 18 mesi, facilitando l’investimento di Saputo. E così sarebbe stato anche per Roger Ibanez da Silva, se il giovane difensore brasiliano e il suo agente non avessero voltato le spalle sul più bello a Sabatini e Bigon. Che mai si sarebbero aspettati di dover vivere questa beffa.
IL COLPO DI FULMINE. Pare che il Bologna già prima della partita contro l’Atalanta avesse fatto il nome di Barrow a Sinisa, che non sarebbe stato del tutto convinto delle sue caratteristiche tecniche. Poi lo ha visto correre e rincorrere davanti alla sua panchina, soprattutto si è accorto che con la sua entrata in campo l’Atalanta è cambiata e il Bologna è andato in affanno, e da quegli attimi ha cominciato a rivisitare la sua idea. In pratica, Barrow gli era talmente piaciuto che negli spogliatoi, a partita finita e vinta, ha detto (appunto) a Sabatini e Bigon di fare di tutto e di più per portare l’attaccante del Gambia a Casteldebole. Perché era proprio l’identikit del giocatore che stava cercando, dopo il no di Zlatan Ibrahimovic al Bologna. Almeno per tre motivi. Il primo: come Palacio
può allungare la squadra e andare in apertura, regalando più soluzioni di gioco alla squadra. Il secondo: volendo andare avanti con Palacio prima punta, Barrow sarebbe stato l’ideale per prendere il suo posto a giochi avviati. Non dimenticando quella che è la carta di identità del campione argentino. Poi il terzo: questo ragazzo cresciuto a Zingonia può essere un’alternativa anche degli esterni, utilizzabile com’è sia sul lato destro che su quello sinistro. Inutile nascondere quanto sia stato soddisfatto Sinisa il giorno in cui gli hanno comunicato che per Barrow era stata raggiunta la quadratura del cerchio sia con l’Atalanta che con il suo procuratore Luigi Sorrentino.
PIACEVA ANCHE A SETTI. Domani contro il Verona Barrow comincerà in panchina, ma è molto probabile che a partita iniziata riesca a ritagliarsi uno spazio. O al posto di Palacio o in coppia con Palacio al posto di uno dei due esterni. E per Sinisa sarà di sicuro un’arma tattica in più contro un Verona che è davanti al Bologna in classifica, guai a dimenticarlo, e che per come è aggressivo e come lavora in tutte e due le fasi del gioco è una piccola Atalanta. Maurizio Setti alla fine di Verona-Bologna ci confidò che avrebbe chiesto il prestito di Musa Barrow ai Percassi, considerato che al Verona di Juric sarebbe servito un attaccante con le sue caratteristiche. Alla luce di quello che il Bologna lo ha pagato è facile immaginare cosa gli risposero Percassi e Sartori. Morale: domani se lo ritroverà ancora una volta da avversario, dopo gli affanni che ha creato alla sua squadra negli ultimi venti minuti di Atalanta-Verona.