Corriere dello Sport

I Bucks? Si picchiano, ma per gioco

- Di Massimo Basile

Fuori dallo spogliatoi­o Robin Lopez prende per la gola la mascotte dei Sacramento Kings e lo stordisce con un destro, poi piomba Giannis Antetokoun­mpo per il colpo finale alla Rey Mysterio. A Los Angeles, invece, Giannis prese a pugni il compagno Lopez nel corridoio, imitato da Wes Matthews con la mossa di The Rock, la “gomitata del popolo”, che consiste nel correre da un lato all’altro del ring per poi cadere sul corpo dell’avversario, steso sul pavimento, colpendolo con il gomito. Dopo, Milwaukee batté i Lakers 111-104.

RITO. Protagonis­ti in campo, i Bucks lo sono anche fuori: il rito pre-partita che imita il wrestling è diventato virale su internet. Matthews e

Robin Lopez, gli ideatori, lo facevano già a Portland, ma adesso ci sono due novità di rilievo: i Bucks, che giovedì hanno superato Boston 128-123, sono la franchigia più forte della NBA, con 37 vittorie su 43. In più, al giochino si è aggiunto un ragazzone entusiasta di due metri e undici, Antetokoun­mpo. Ormai la scena si ripete prima di ogni gara, sotto gli occhi delle telecamere. «E’ il nostro modo di scaricare la tensione - spiega Matthews - ci divertiamo. Diciamo che da quando c’è anche Giannis tutto è diventato... enorme».

Il coach, Mike Budenholze­r, lo ha scoperto poche settimane fa, quando i figli gli hanno mostrato le immagini. «Ho pensato, “mio Dio ha ammesso - non posso crederci”. Non so come definirlo. Strano? Diciamo differente. Di sicuro non gliel’ho ordinato io».

I Bucks hanno introdotto il wrestling ma non hanno inventato il rito collettivo. Prima c’erano i “quattro palloni” di Rajon Rondo: a Boston, per il riscaldame­nto, entrava in campo con quattro palloni, ne serviva uno a Kevin Garnett per l’alley oop, uno per Paul Pierce, poi lanciava il terzo oltre il tabellone per Jeff Green, e si teneva l’ultimo per fare canestro. Shaquille O’Neal, a Phoenix, lanciava una palla immaginari­a da bowling e cinque compagni andavano giù come birilli. Ai Brooklyn Nets DeAndre Jordan

saluta il quintetto iniziale con una scenetta tutta sua. Il punto più alto è quando in campo entra l’ultio, Jarrett Allen. DeAndre gli controlla con cura il taglio di capelli, prima di dargli il via libera. Non che stia portando bene, ma sempre meglio dei Knicks: nel riscaldame­nto usavano passare il pallone al loro super tifoso, il regista Spike Lee, sempre in prima fila, il quale aveva il compito di restituirl­o subito. Il gesto doveva essere di buon auspicio. Il punto è che se New York avesse preso, in questi anni, anche un play all’altezza, avrebbe aiutato.

RISULTATI NBA: New York-Phoenix 98-121; Milwaukee-Boston 128-123 (DiVincenzo 19 punti); New Orleans-Utah 138-132 (Melli 7); Los Angeles Clippers-Orlando 122-95; Golden State-Denver 131-134.

Prima di ogni gara Antetokoun­mpo

& c. si divertono con mosse di wrestling

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Antetokoun­mpo stende a terra il centro Lopez

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