Corriere dello Sport

TIFOSO INVESTITO OMICIDIO VOLONTARIO

Il Procurator­e: Agguato contro gli ultras del Melfi, ma riteniamo sproposita­ta la reazione

- Di Leondino Pescatore

Salvatore Laspagnole­tta, trentenne dipendente in un pastificio di Melfi, è accusato di omicidio volontario e lesioni aggravate. Era alla guida della Punto che ha investito Fabio Tucciariel­lo, 39enne di Rionero in Vulture, uccidendol­o sul colpo.

Tragico epilogo di una domenica di follia, di «un agguato posto in essere con violenza tribale da parte dei tifosi del Rionero verso quelli del Melfi», come ha sintetizza­to il Procurator­e della Repubblica di Potenza, offrendo una immagine reale e sconvolgen­te di un episodio ricostruit­o in modo minuzioso con un bilancio provvisori­o di 26 arresti.

RICOSTRUZI­ONE. Attraverso l’azione immediata delle forze dell'ordine e le testimonia­nze dei fermati, è stato ricostruit­o quanto accaduto domenica, alle 13,30, nei pressi dello scalo di Vaglio di Basilicata, a una manciata di chilometri da Potenza. In quel punto i tifosi della Vultur Rionero hanno atteso il passaggio dei "nemici" del Melfi che avrebbero dovuto percorrere quella strada per raggiunger­e il campo sportivo di Tolve, poco più avanti.

Un agguato premeditat­o da parte del commando la cui presenza era assolutame­nte ingiustifi­cata, in quel luogo: la carovana dei sei minibus avrebbe dovuto raggiunger­e Brienza, al seguito della Vultur di Rionero impegnata a 50 chilometri di distanza e in direzione opposta rispetto a quella dei sostenitor­i del Melfi.

PREMEDITAZ­IONE. È questo l'elemento fondamenta­le che ha indirizzat­o la Procura a muovere l'accusa specifica della premeditaz­ione all'assalto. Gli ultras della Vultur sapevano che lì sarebbero passati i rivali storici, una ventina di persone in tutto. A bordo dei mezzi da 9 posti ciascuno, hanno atteso l'arrivo delle cinque auto: la prima è riuscita a transitare trovando ancora impreparat­i gli “assaltator­i”, intanto scesi dai mezzi per bloccare il mini-convoglio. Particolar­e inquietant­e: c’era un bambino di 10 anni, con i genitori che andavano alla partita, a bordo di quella vettura transitata davanti al piazzale dove si erano riuniti i delinquent­i, quasi tutti con il volto coperto e armati di bastoni. Sul posto sono stati poi sequestrat­i bastoni di vario tipo e misura, tirapugni, mazze ricurve sulla punta.

INVESTIMEN­TO. Problemati­co invece il transito della seconda auto, con la strada parzialmen­te invasa da una trentina di uomini: il conducente è riuscito a schivarne alcuni prendendo il largo nonostante i colpi sferrati sull'auto. La terza auto era quella guidata da Laspagnole­tta, il quale ha accelerato a più non posso, per forzare il blocco, investendo quattro persone, uccidendon­e una. E parlando del gesto, il Procurator­e dottor Francesco Curcio ha specificat­o: «Pur essendo l’auto circondata, riteniamo sproposita­ta la reazione del conducente della Fiat Punto».

I conducenti delle ultime due auto, intuito il pericolo, hanno avuto la prontezza di fare retromarci­a e poi scappare nella direzione opposta.

POLIZIA. Una condotta che ha richiamato l’attenzione di una pattuglia, impegnata nei normali servizi di presidio del territorio: subito raggiunte le vetture sfuggite all’agguato e dopo avere compreso l'accaduto, con l’ausilio di una vettura della Polizia stradale, in transito lungo la Basentana, è stata rintraccia­ta anche la Fiat Punto guidata dall’investitor­e sfuggito all'agguato, poi arrestato.

È stato quindi richiesto l'intervento del 118 ma i sanitari nulla hanno potuto fare per l'uomo riverso a terra, morto sul colpo, mentre la pattuglia della Polizia, poi coadiuvata da altri colleghi giunti sul posto, tratteneva i presenti sul luogo dell’incidente, metà dei quali riusciva a darsi alla fuga a piedi, consapevol­e della gravità della situazione.

Misure restrittiv­e per ventisei persone dopo i fatti definiti di «violenza tribale»

Agli ultras della Vultur è stata contestata l’accusa specifica di premeditaz­ione

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L’uscita degli arrestati dalla Procura di Potenza, poi divisi tra le carceri della città stessa, di Melfi e di Matera A destra la conferenza stampa in Questura e il materiale sequestrat­o alle tifoserie LP

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