BOLOGNA È VIETATO PERDERE
La filosofia di Mihajlovic ribadita da tutto lo staff: «Guai rinunciare ad aggredire», ma se la Spal vincesse arriverebbe a meno sei
Ridotto ai minimi termini da guai fisici e squalifiche, Sinisa Mihajlovic deve fare (ancora una volta) con quello che passa il convento questo pomeriggio a Ferrara contro la Spal, ma guai a piangersi addosso, SinisOne attraverso le parole dei suoi collaboratori più stretti Miroslav Tanjga ed Emilio De Leo invia un messaggio forte al Bologna. «Siamo coscienti di quanto sia complicata questa partita, ma dovremo giocare con la voglia di aggredire e non di difenderci. No, non ci nasconderemo, andremo a Ferrara con l’obiettivo di recuperare i punti persi tra Fiorentina, Torino e Verona. Questa è la filosofia che ci ha inculcato nella testa Sinisa e ammetterete che fin qua ha sempre pagato».
Lo ammettiamo eccome, ma nonostante la sua infinita bravura almeno sul piano tecnico Miha può solo tirare fuori dalla botte il vino che ha dentro. Ecco, caso mai è sul temperamento, sulla consapevolezza di dover aggredire alto e di avere coraggio anche nelle giocate che Sinisa può intervenire pesantemente grazie alla sua personalità e alla capacità di essere un grande condottiero, perché solo quando il Bologna ha addosso questi concetti riesce con continuità a costruire affanni e insidie per gli avversari.
Il che non significa doversi buttare avanti allo sbaraglio, tutt’altro, la speranza di Sinisa è che la squadra sappia restare con la testa sempre dentro la partita in tutte e due le fasi di gioco. A maggior ragione oggi contro una Spal affamata, non dimenticando come il Bologna dietro debba fare a meno sia di Bani che di Denswil.
VINCERE, MA GUAI A PERDERE. E questo è il motivo per il quale Miha potrebbe anche rivisitare idee e movimenti che sembravano consolidati, mancandogli anche Nicola Sansone. Che quando attacca finisce inevitabilmente negli sguardi di tutti ma poi sono pochi quelli che si accorgono di quanto lavori nella fase di non possesso palla. Da qui la probabile decisione di Sinisa di impiegare in attacco Santander prima punta e Palacio esterno sinistro (e non Barrow) e in mezzo al campo Schouten e Poli (e non Dominguez), volendo assicurare più struttura al Bologna e maggiore schermatura per la difesa. Perché è vero che come sempre Sinisa giocherà per vincere, ma è altrettanto vero che oggi a Ferrara sarà fondamentale anche non perdere per mantenere la Spal e le altre squadre che inseguono a distanza di sicurezza. Che poi in fondo è l’unico grande obiettivo della società in questa annata (e speriamo solo in questa annata, anche se più che passa il tempo più i nostri dubbi crescono sulle ambizioni di Joey Saputo e dei suoi ministri). No, Sinisa appartiene a un altro partito, nonostante quello che gli è successo già ora avrebbe avuto addosso le ambizioni di provare ad avvicinarsi all’Europa ma è evidente che sarebbe servito tutto un altro mercato.
TANTO SINISA CI SALVA. Invece è successo che almeno a oggi non gli sono stati messi a disposizione né il difensore centrale né il terzino sinistro che Miha sta chiedendo da mesi. E considerato che spesso a pensare male ci si azzecca, il motivo di questo comportamento della società è questo: ritenendo che il Bologna non abbia alcuna possibilità di arrivare tra le prime sette e che al tempo stesso con Mihajlovic in panchina non corra alcun rischio di retrocessione, tanto vale lasciare la squadra così com’è, in attesa poi di fare di nuovo investimenti importanti a giugno. Detto che sarebbe più bello e costruttivo poter vedere il Bologna alla fine del campionato nella facciata sinistra della classifica che in quella destra, aggiungiamo che è l’ora che questa crescita venga evidenziata anche con i fatti e non solo a parole. E che non continui a essere rimandata come sta accadendo per la ristrutturazione dello stadio, tanto per fare un esempio.
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