Corriere dello Sport

Dakar, Straver non ce l’ha fatta

- di Riccardo Guglielmet­ti

Il raid è terminato da poco più di una settimana, ma il lutto continua a non fermarsi. Già, perché nella giornata di ieri la corsa ha pianto la scomparsa di Edwin Straver, pilota olandese che si era presentato al via della Dakar nella categoria “Original by Motul”, ovvero quella senza assistenza, che lo vide tra l’altro trionfare un anno fa. In Arabia il portacolor­i KTM sognava il bis nella competizio­ne, in quella che era la sua terza partecipaz­ione, invece il destino gli si è rivoltato contro quando al termine della gara mancavano soltanto due prove.

Nel corso della penultima tappa, quella che da Shubaytah conduceva la carovana a Haradh (prova Marathon senza assistenza), il pilota 48enne è stato sbalzato dalla propria moto alla velocità di 50 km/h, rimanendo in arresto cardiaco per ben dieci minuti. Nonostante il personale medico fosse stato in grado di rianimarlo e trasportar­lo d’urgenza in seguito all’ospedale della vicina Riad, il bollettino medico parlava di frattura alla vertebra cervicale. La famiglia di Straver aveva disposto per il rientro nella sua città natale, ma il quadro clinico era drammativo e il pilota non ce l’ha fatta.

DOLORE E LACRIME. La prima volta della Dakar in Arabia è quindi un misto di lacrime e dolore che non sembra arrestarsi. Già, perché dopo la scomparsa del portoghese Paulo Gonçalves, deceduto domenica 12 gennaio dopo essere caduto dalla Hero, un nuovo figlio piange ora la corsa. “C’est la Dakar”, diceva il suo fondatore Thierry Sabine, per descrivere quella che è un’avventura, dove l’uomo sfida prima se stesso che il cronometro. In questi quarant’anni la corsa è arrivata a contare ben settantaqu­attro vittime, tra cui compare anche il fondatore, precipitat­o in Mali nel 1986 con il proprio elicottero assieme al cantante Daniel Balavoine, la giornalist­a Nathalie Odent, il pilota François-Xavier Bagnoud e il tecnico radio Jean-Paul Lefur.

La scomparsa di Staver ci riporta con la mette alla stessa edizione quando a causa di una caduta, Jean Michel Baron, pilota Honda-France, rimase entrò in coma e vi rimase per ben 24 anni, spegnendos­i il 7 settembre 2010 all’età di 56 anni. All’appello ci sono purtroppo anche i nostri connaziona­li come l’agente di Polizia Giampaolo Marinoni. E che dire poi di quel dannato 11 gennaio 2005, giorno in cui la corsa pianse Fabrizio Meoni, protagonis­ta alla Dakar con ben due vittorie? Per il pilota fiorentino quella doveva essere l’ultima partecipaz­ione al raid e l’obiettivo era chiudere la propria avventura in bellezza. Fu stroncato da un infarto a seguito di una caduta rimediata nel corso dell’undicesima tappa.

L’olandese, caduto nella penultima tappa a 50 km orari, non si era mai ripreso

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ANSA Edwin Straver, 48 anni, si è spento ieri, otto giorni dopo l'incidente

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