Giovinazzi sogna la Ferrari 2021
Le caselle vanno a posto, una dopo l’altra: l’Alfa Romeo ha comunicato la data di presentazione della nuova monoposto - sigla C39 - che verrà svelata all’ultimo momento possibile: il 19 febbraio mattina alle 8.15, prima dell’inizio dei test, nella pitlane del Montmelò, per poi scendere direttamente in pista. D’altronde a Hinwil c’è stato un ritardo nella produzione, con il crash-test superato a Bollate (Milano) solo al secondo tentativo.
A dover comunicare le date della presentazione rimangono ora solo Red Bull (c’è un’ipotesi 12 febbraio), Haas e Williams. La prima a svelarsi sarà la Ferrari su cui l’11 febbraio non si alzeranno i veli, com’è tradizione, ma si aprirà il sipario al Teatro Valli di Reggio Emilia. Poi il 14 toccherà all’altra macchina sulla quale sono puntati gli occhi del mondo: la Mercedes.
L’OBIETTIVO. L’Alfa Romeo però ha una sua importanza. Per l’italianità del marchio, per l’interesse che smuove Kimi Raikkonen e per l’obiettivo che sarà presto dichiarato da parte di Antonio Giovinazzi: puntare a diventare compagno di Leclerc alla Ferrari. Il ragazzo pugliese che un anno fa si addentrava in una giungla quasi sconosciuta - era alla sua prima stagione di Formula 1 da titolare - dovrebbe tesaurizzare le esperienze anche spiacevoli incontrate nel 2019. Certamente è atteso da parte sua un salto di qualità. Ha pur sempre un contratto Ferrari, guida con un motore di Maranello, sa che nel 2021 potrebbe liberarsi la Rossa di Vettel ed è tra i molti candidati a guidarla.
«Voglio provare a fare la differenza e per riuscirci dovrò puntare a conquistare uno-due punti a ogni gran premio - ha dichiarato Giovinazzi - Avrò un po’ di esperienza in più e dovrò essere incisivo nelle qualificazioni: partire più avanti aiuta a rendere abbordabile la zona punti».
Il 2020 sarà emotivamente coinvolgente anche per Robert Kubica, che dopo un amaro 2019 con la pessima Williams rientra nelle vesti di collaudatore con l’Alfa Romeo che in sostanza è la Sauber, squadra con cui cominciò la sua avventura in Formula 1 nel 2006 e che guidò per quattro stagioni, fino al 2009 per poi passare con Renault. «Bello tornare in questo ambiente - ha detto il polacco, che senza il terribile incidente di rally nel 2011 sarebbe approdato alla Ferrari - Ho ritrovato molte persone con cui avevo lavorato in passato, non vedo l’ora di poter essere utile al team».