Corriere dello Sport

Inter-Juventus e l’eterna sfida del dopo Calciopoli

INTERVIENE IN TACKLE COBOLLI GIGLI (ANCHE SU DYBALA E HIGUAIN)

- Interista Irriducibi­le! Lettera firmata - gmail.com

Caro Cucci, le scrivo per parlare, se le va, della Coppa Italia. Adesso che stiamo vivendo i quarti e abbiamo già due squadre in semifinale, le partite della coppa nazionale diventano vere. Ma a me la formula adottata per la coppa non piace. Vorrei si svolgesse come in Inghilterr­a, sorteggio integrale, partite secche giocate in casa della squadra che gareggia nel campionato inferiore (altrimenti sorteggio campo), se non esce una vincente si rigioca a campi invertiti. Come dice? I nostri giocatori giocherebb­ero troppe partite? I dirigenti delle grandi squadre non sarebbero d’accordo? Certo che non sarebbero d’accordo: si immagina una Juve buttata fuori che so... dal Modena (squadra a tutt’oggi in C) o la Lazio in difficoltà in un derby con la Viterbese? Ci vorrebbero rose più ampie, addirittur­a le cosiddette grandi avrebbero la possibilit­à di far giocare qualche giovane della primavera e valutarlo... Troppo impegnativ­o vero? Senza contare che per sbaglio una volta potrebbe venir fuori una finale tra il Cesena e la Cremonese, si immagina che bello sarebbe? Inoltre, secondo me, si darebbe una buona dose di ossigeno alle squadre delle serie inferiori che avrebbero la possibilit­à di vedere le entrate au(per

Caro Cucci, non riesco a capire perché ogni qualvolta la Juve scende in campo agli avversari mancano sempre i calciatori più titolati. Con Calciopoli abbiamo avuto prova che era un gioco di pilotaggio, riguardo i cartellini gialli o rossi che impedivano ai migliori di giocare la partita contro la Juve (...). Anche ora contro la Juve mancano sempre i migliori, e i più pericolosi: in campionato al Parma manca Gervinho, e Inglese, uscito poi subito per infortunio (...) Contro la Roma prima in campionato poi in coppa Italia idem, assenza di Dzeko e Perotti, nessuna irregolari­tà: questo si chiama destino fortunato

Ho tolto il nome, caro amico, per risparmiar­le una valanga di insulti (vita vissuta...) non tanto per la strampalat­a idea della fortuna/sfortuna che veniva poeticamen­te accettata anche da Gianni Brera: Eupalla è il nome, frutto della sua inventiva onomaturgi­ca, di una immaginari­a “divinità che protegge e ispira il gioco del pallone”. No, trovo piuttosto sciocco l’ennesimo attacco alla Juve di Calciopoli, sul quale è appunto tornato in questi giorni Cobolli Gigli, presidente dopo la condanna alla B, dicendo cose gravi sull’Inter a “Radio Bianconera”: «Quando la Juventus andò a processo sportivo, il processo si faceva su una serie di faldoni che parlavano di squadre di calcio, ma un faldone era sparito ed era quello che riguardava l’Inter. Poi anni dopo Palazzi fece una proposta per giudicare l’Inter per illecito sportivo, ma ormai l’Inter si poteva avvalere della prescrizio­ne. Quando la Juventus fu definitiva­mente condannata, quella sentenza fu tombale, non ammise altre possibilit­à di ricorso

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