Corriere dello Sport

Maran non si dà pace «Meritavamo di più»

24 GOL SUBITI NELLE ULTIME 11 GARE «Il momento è difficile Dobbiamo lavorare»

- Di Nanni Boi na.b.

Due mesi rovinosi. Sembra passato un secolo da quando la Samp aveva lasciato incredula le penne al Sardegna Arena dopo essersi trovata in vantaggio per 3-1 a un quarto d’ora dalla fine. Il Cagliari era quarto in classifica e celebrava gli eroi Ragatzu e Cerri spuntati dal nulla. Non potevano immaginare i giocatori di Maran, in mezzo a tanto entusiasmo, che il digiuno sarebbe stato così lungo. Poi sono arrivati tre soli punti nelle successive sette partite e poco importa che a Milano il pareggio con l’Inter sia giunto al termine di una grossa prestazion­e e che ieri sino al 93’ la vittoria sembrasse sicura. «Un pari che brucia perché è una gara che meritavamo di portare a casa - dice Maran - due legni, un rigore sbagliato, un successo vanificato a pochi secondi dalla fine in un’azione in cui stavamo per fare il terzo gol».

ANALISI. Non si da pace il tecnico: «E’ un pareggio che ci rammarica perché abbiamo cercato assolutame­nte la vittoria dall’inizio alla fine. Ci siamo sempre rimboccati le maniche e siamo ripartiti per tutta la gara. Non siamo riusciti a chiudere i conti, è un momento in cui per portare a casa il massimo dobbiamo fare il triplo degli altri». Dalla vittoria per 2-0 a Bergamo, ventiquatt­ro gol subiti nelle ultime undici gare sembrano una sentenza. E dal mercato non è neanche arrivato quel difensore che sembrava essere l’unico obiettivo prima dell’apertura delle trattative. «Sul difensore dovete parlare con Carli perché io devo pensare al campo. Dobbiamo lavorare su certi aspetti - continua Maran - non mi appello alla fortuna o alla sfortuna, non l’ho mai fatto, ma parlo dei numeri che purtroppo son quelli».

DEDICA. La dedica subito dopo il gol di Joao Pedro a Kobe Bryant con lo sguardo rivolto al cielo non sorprende chi conosce il brasiliano. Sono gli incontri dell’Nba che lo tengono incollato alla tivù molto più di quelli del calcio. «Sono ispirato da lui, lascerà un grande vuoto e non solo nel basket». Sul suo 14° gol commenta: «Bello ma sarà una notte lunga perché non abbiamo ottenuto quello che volevamo». E Luca Pellegrini prova a guardare avanti: «Non vinciamo da due mesi ma vogliamo ripartire e provare ad ottenere l’Europa».

La dedica per Kobe

Joao Pedro (27 anni) dedica il suo gol alla memoria di Kobe Bryant

ANALISI. Sulla partita D’Aversa riceve tanti compliment­i. «Li girerò ai compliment­i ai ragazzi perché se li sono meritati. La partita ha avuto momenti di difficoltà, ma se si analizza tutto il secondo tempo il risultato premia la tenacia e una prestazion­e importante. E’ un gruppo con qualità di spessore, sia tecniche che caratteria­li». Applausi anche per i nuovi, per Colombi soprattutt­o che era all’esordio stagionale e per Cornelius: «L’attaccante è l’emblema dello spirito del gruppo perché alla vigilia si è fermato, all’intervallo mi hanno chiesto i medici di toglierlo per preservarl­o ma purtroppo non ho potuto farlo e lui al 94’ si è premiato e ci ha premiato con il gol del pareggio».

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