INSIGNE IERI, OGGI, DOMANI
C’era nel Napoli dei giorni più belli c’è nel Napoli che vuole ripartire ci sarà nel Napoli che sta nascendo
Titolo d'autore: ieri, oggi, domani. Che sembra fare proprio al caso del Napoli, considerando che con la Samp si gioca domani, e poi anche al caso suo: di Lorenzo Insigne. Un signor capitano, da quando è arrivato Gattuso: lo ha letteralmente rigenerato, Rino, e da un certo punto, facciamo dalla trasferta di Roma con la Lazio, è anche riuscito a fargli tirare fuori il meglio del meglio dopo un anno e mezzo di troppe ombre e poche luci. Sia dal punto di vista caratteriale: che è il motivo per cui il San Paolo ha cambiato completamente il giudizio nei suoi confronti, fino a riconoscergli il merito dell’onore della fascia che esibisce. Sia dal punto di vista tecnico: inventa e segna, attacca e difende. Si sacrifica: tanto che oggi verrebbe quasi da dire che Lorenzo è diventato il prodotto del mix delle esperienze con Rafa e Sarri.
Bene così, insomma, anche dal punto di vista dei numeri: 4 gol in dodici giorni e in altrettante partite. Perugia (2), Lazio e gran finale con la Juve: è sua, la firma in calce alla partita di un’intera città con l’ex Comandante. Un napoletano. L’unico del Napoli: ieri, oggi, domani con la Samp. E anche oltre: il futuro.
CAPITANO VERO.
E allora, l’Insigne doc. Vero, verace, concentrato, appassionato, felice come in Nazionale: sì, Gattuso gli ha restituito la gioia del calcio e lui sta ricambiando a suon di giocate e anche di reti. Quattro, dicevamo, quelle collezionate nelle ultime quattro partite: doppietta di rigore con il Perugia e magia con la Lazio in Coppa Italia, e poi apoteosi in bianco e nero. L’unica macchia del ciclo? E’ Viola, cioè la sfida con la Fiorentina: una sconfitta senza appello e senza acuti che, se vogliamo, ha avuto sulla squadra l’effetto di un elettroshock. Una bella sveglia, altro che storie: per tutti, Insigne compreso. Sia chiaro: i primi segnali di rinascita, in realtà, Lorenzino li aveva già dati con l’Inter e soprattutto con la Lazio in campionato, ma il modo in cui è riuscito a prendere per mano il gruppo nelle ultime uscite è stato da vero capitano. Decisivo, capitano.
LA LUCE.
Uno dei segreti del nuovo Napoli di Rino, probabilmente quello chiave, è proprio la rigenerazione di Insigne: il veterano del gruppo per militanza, e dunque inevitabilmente un uomo spogliatoio, nonché tra i talenti più in vista e funzionali della squadra. Funzionava così con Rafa e Sarri, funziona ora anche con Gattuso: se lui accende la luce, gli azzurri girano diversamente. E magari sarà un caso, ma il periodo peggiore è cominciato proprio mentre Lorenzo vagava al buio e rabbuiato: con Ancelotti, sì, un fuoriclasse del calcio con il quale, però, il feeling non è mai stato dei migliori. Anzi.
Dall’acuto contro la Lazio a quel graffio d’autore contro la Juve: con Gattuso Lorenzo è rinato E da autentico capitano ha preso tutti per mano
Dopo molti mesi tra luci e ombre ha riconquistato il San Paolo
ILFUTURO.
Altri tempi, vicini ma lontani, e soprattutto altre storie: è lui, il riferimento del Napoli che sta provando a cancellare definitivamente la crisi. E’ lui il giocatore di ieri, di oggi e domani: in tempi di dubbi e problematici rinnovi contrattuali, l’idea imperante è che Insigne possa davvero candidarsi a essere il fulcro della squadra che sta nascendo e crescendo con il marchio di Gattuso sulla pelle. Prolungamento permettendo (il suo rapporto scade nel 2022): lo voleva, lo vorrà; se ne discuterà. E ora, non resta che battere la Samp e continuare la cavalcata della speranza verso la zona Europa: uno smacco troppo grande, restare ai margini. Soprattutto per il valore della rosa. E da un punto di vista personale, sotto con la caccia a Higuain: dopo l’ultimo poker, Insigne ha consolidato la decima posizione nella classifica dei marcatori del Napoli di tutti i tempi e in tutte le competizioni con 85 gol. A sei passi dal Pipita (91): missione più che possibile, per questo capitano.
Il suo contratto scade nel 2022: presto si parlerà del prolungamento