ZIDANE ISPIRA BENZEMA DECIDE
Il derby di Madrid finisce al Real, che prosegue la marcia Zizou rivoluziona la sua squadra all’intervallo: i cambi danno la scossa, risolve il 13° gol di Karim
Lo vince Zidane, ancora una volta. Il derby di Madrid va al Real grazie ai cambi dell’allenatore francese, capace di rivoluzionare a inizio ripresa una squadra lenta e prevedibile per trasformarla in ariosa, bella, tosta più di quella del Cholo Simeone, uscito a testa bassa dal Bernabeu. L’Atletico saluta ogni speranza di competere per il campionato: gli resta la Champions, affronterà il Liverpool agli ottavi. Non l’avversario più facile.
NELSEGNODEL13. Il Real vola quindi a +13 sui rivali cittadini e lo fa con il 13° centro in campionato di Karim Benzema. Non solo, 13 restano pure i gol subiti dalle Merengues in 22 giornate. Una difesa di ferro, segreto del primato e del momentaneo +6 sul Barcellona. Eppure il primo tempo lo gioca meglio l’Atletico, che va più vicino al gol con Vitolo (para Courtois), Correa (palo esterno) e Saul (tiro fuori). Chiede anche un rigore, non concesso, per una trattenuta di Casemiro su Morata. Il Real, in campo con un 4-3-2-1, dall’altro lato non fa mai male: Isco galleggia sulla trequarti, ma quasi soffoca nella morsa rojiblanca. Modric cresce solo alla distanza, mentre Benzema resta isolato. L’unica occasione porta la firma di Sergio Ramos: una volée, dopo pochi minuti, che termina alta.
CAMBI DECISIVI. L’intelligenza tattica di Zidane, a questo punto, scende in campo e lo fa sotto forma di cambi. Riposto in cantina l’albero di Natale passa a inizio ripresa a un 4-3-3 inserendo Lucas Vazquez e Vinicius Junior al posto di Isco e Kroos. Simeone, già alle prese con l’emergenza infortuni, perde pure Morata dopo 5’ e lo cambia con Lemar. Tre cambi che rivoluzionano tutto, perché mentre Vinicius temporeggia sulla trequarti, proprio Lemar si perde Mendy sulla fascia sinistra. Il brasiliano lo vede, lo serve in profondità e il francese mette in mezzo per il tocco vincente del connazionale Benzema dopo 11’ della ripresa. Fioretto e poi ancora fioretto. Sciabola nel fodero, perché il Real dopo il vantaggio si difende alla perfezione, trascinato dal titano Valverde, ma non disdegna la ricerca del raddoppio. Simeone mette dentro anche il neo-tornato Carrasco, che un po’ di brio ce lo mette, ma non viene seguito da compagni spenti fisicamente e mentalmente. E quando il Cholo vede che nel Real anche Vinicius si sacrifica in difesa, in fin dei conti, capisce che per il suo Atletico non c’è più speranza.
«UNA VERGOGNA». Perso il derby, il suo presidente, Enrique Cerezo, si scaglia contro il Var:«Quello su Morata nel 1° tempo era un chiaro rigore». La bordata più pesante, però, la rivolge a Cavani, obiettivo di mercato sfumato: «Mi sembra vergognoso il rapporto di alcuni giocatori con i propri rappresentanti e familiari - dice a Movistar+ -. Noi non siamo qui per farci derubare». Non ha aggiunto dettagli, ma sembra chiaro che il fratellastro-agente del Matador, Walter Guglielmone, abbia chiesto pesanti commissioni per il passaggio dell’attaccante all’Atletico.
Cerezo, presidente dell’Atletico, contro Cavani: «Non ci facciamo derubare»