Virtus, anche con Pesaro il terzo quarto è micidiale
Weems, Teodosic e Ricci distribuiscono delizie Match chiuso: vane le ultime 7 triple dei marchigiani
Diciassette porta bene, la Virtus non perde mai in casa. Questa diciassettesima vittoria tra serie A ed Eurocup, che la porta almeno per una sera a +6 su Sassari in attesa dell’impegno dei sardi oggi a Trieste, rispetta il copione senza andar fuori mai dalle attese. Come sempre è il terzo quarto a fare la differenza, quando i bianconeri col motore difensivo a pieno regime lasciano solo 11 sospiri a Pesaro e mettono a posto un testacoda mai davvero pericoloso. Nemmeno quando, per due quarti interi, la Carpegna riesce rimanere ancorata alla partita e a se stessa, approfittando di una Segafredo poco concreta per colpa delle troppe palle perse.
Una costante che non fa male, perché calcolata all’interno delle delizie che Teodosic - 8 assist di cui la maggior parte immaginifici - sa distribuire ai compagni. Si supera la squadra di Djordjevic, con 30 assist totali a refercede to e 7 giocatori in doppia cifra e tutti e 12 in campo con almeno un punto realizzato, superando agevolmente il muro dei 30.
CANTO DEL CIGNO. E’ nel terzo quarto il canto del cigno del match, partendo da un 16-1 iniziale, considerando l’ultimo canestro del primo targato da Teodosic, che nonostante rotazioni serrate e solo poco più di metà gara in campo sa firmare tutti i momenti clou. Weems è il più costante, Marble, debuttante in campionato al posto di Gaines e Markovic a cui il tecnico conun turno di riposo, è quello che parte meglio.
Ricci ha le triple giuste per far capire che anche senza straripare non ci sarà da soffrire troppo. Solo buone notizie insomma, a parte le solite 17 perse, 11 nel primo tempo, che non danno alla Segafredo quello slancio iniziale in teoria logico per le ottime percentuali avute dall’inizio. Insieme a qualche distrazione, utile solamente a lasciare tiri poco contestati a una Carpegna in grado di capitalizzare nonostante il minor talento e anche di prendersi qualche inaspettato vantaggio a rimbalzo.
Poco male, si dilaga lo stesso, sistemando la situazione in area, dove stavolta Hunter e Delia fanno meglio di un Gamble comprensibilmente stanco. Chiudendo anche gli spifferi e divertendosi nel finale. Il modo migliore di continuare la fuga in classifica e prepararsi alla fondamentale sfida di mercoledì col Partizan. Nonostante Pesaro trovi l’orgoglio di 7 triple nell’ultimo quarto, arrivando addirittura a vincerlo. Ma era finita molto prima.