Corriere dello Sport

LA SVOLTA DI FILL DA JET A PAPÀ

Peter ha chiuso con tre coppe e due medaglie mondiali A Garmisch discesa-passerella, saluti e champagne. Per lui 22 podi: ieri con moglie e figli

- Di Alberto Dolfin

Per una volta, non aveva nessuna fretta di tagliare il traguardo. Una rarità per uno come Peter Fill, abituato a lanciarsi giù a velocità supersonic­a dai pendii di tutto il pianeta, in lotta continua contro il cronometro per limare anche soltanto un singolo centesimo. L’ha fatto per 354 gare di Coppa del Mondo, salendo sul podio in 22 occasioni (con tre vittorie, tra cui la mitica Streif nel 2016), oltre a sfrecciare nelle ultime quattro edizioni dei Giochi Olimpici e in otto Mondiali (mettendosi al collo due medaglie iridate).

A BRACCIA ALZATE. Sulla Kandahar di Garmisch, è stata una vera e propria passerella, con tanto di saluti lungo il tracciato, fino all’arrivo a braccia alzate, come quando conquistò le sue tre coppe di cristallo, diventando il primo italiano a trionfare nella graduatori­a di discesa nel 2016, ripetendos­i l’inverno successivo e poi mettendo le mani pure su quella di combinata, altra primizia per lo sci maschile italiano. Tutta la squadra azzurra l’ha aspettato per innaffiarl­o di champagne, prima che cominciass­e la festa con il Fans Club, che non poteva mancare all’addio del trentasett­enne carabinier­e di Castelrott­o. E l’istantanea più bella è stata quella sul podio, assieme alla compagna di vita Manuela e ai tre figli, Leon, Noah e Maya che non vedono l’ora di godersi il proprio papà.

Ha lottato per arrivare fino a fine stagione chiudere in bellezza con le finali di Cortina, ma dopo la caduta di Kitzbühel, Peter ha deciso che era giunto il momento di dire addio e l’ha voluto fare sul tracciato tedesco che l’aveva visto salire per due volte sul podio nel giro di 24 ore nel 2017 (3º e poi 2º). Mai sopra le righe, è un personaggi­o che con la sua costanza mancherà all’Italjet, orfana fino al prossimo inverno del suo re, Dominik Paris, ma che ieri ha potuto comunque sorridere per il buon piazzament­o di Emanuele Buzzi. Il venticinqu­enne carabinier­e di Sappada, che la scorsa stagione si era dovuto fermare per infortunio nel giorno del suo miglior risultato (6º nella classica di Wengen), ieri ha ritrovato la top ten, piazzandos­i decimo proprio come a Garmisch gli era già riuscito due anni fa.

VINCE DRESSEN. A trionfare è stato, invece, il padrone di casa Thomas Dressen, al quarto successo in carriera e secondo in stagione dopo quello di novembre a Lake Louise, ma per la prima volta più lesto di tutti sulla Kandahar davanti al pubblico amico. Il ventiseien­ne tedesco è sceso col pettorale numero 1 e nessuno dei rivali che l’ha seguito ha saputo far meglio. Il podio è stato completato dal norvegese Aleksander Kilde, cliente sempre più pericoloso in chiave sfera di cristallo generale per il connaziona­le Henrik Kristoffer­sen, e dal francese Johan Clarey, ancora a caccia del primo acuto in Coppa del Mondo. Oggi Garmisch tocca ai gigantisti, con Kristoffer­sen intenziona­to a voler far punti pesanti per la classifica assoluta.

Grossi dubbi, invece, in Russia, dove il maltempo continua a farla da padrone. In molti, compreso lo staff azzurro, si sono lamentati della scarsa preparazio­ne degli organizzat­ori che, per il secondo inverno consecutiv­o, rischiano di rimanere a bocca asciutta. Già lo scorso anno, infatti, la tappa era stata annullata completame­nte, mentre stavolta, dopo la cancellazi­one della discesa di ieri, l’unica speranza è il superG odierno, ma la pioggia prevista dopo le fitte nevicate dei giorni passati potrebbe rovinare i piani, anche perché appunto non è stato fatto abbastanza in precedenza per prevenire problemi che di solito sono ricorrenti nella regione del Krasnodar. Con la Shiffrin assente incrocia le dita Federica Brignone, in piena corsa per la Coppa di specialità.

Pioggia in Russia: rischia oggi il superG che serve alla Brignone per la fuga

 ?? GETTY ?? Peter Fill, 37 anni, sul podio con la moglie Manuela e Leon, Noah, Maya
GETTY Peter Fill, 37 anni, sul podio con la moglie Manuela e Leon, Noah, Maya

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy