Corriere dello Sport

Cuore Brindisi ma vince Venezia

Basket, la Reyer conquista la sua prima Coppa Italia battendo (73-67) i pugliesi guidati da un grande Banks

- Di Elisabetta Ferri

Venezia si prende la prima Coppa Italia della sua storia. Entrata dalla porta di servizio, come ottava del tabellone, ne esce da regina. «Abbiamo approcciat­o questa Final Eight con grande umiltà, coesi, con i giocatori disponibil­i a tutto ciò che gli veniva chiesto: e questa è la risposta» dirà a fine gara De Raffaele, togliendos­i qualche soddisfazi­one nei confronti di chi aveva criticato la sua squadra sin qui.

Ha sempre l'inerzia in mano la Reyer e, pur soffrendo, non la molla mai all'avversario. Stavolta parte male Brindisi. La squadra di Vitucci, che aveva sempre preso per il bavero la partita nelle sfide precedenti, sembra quasi sottomessa. Le percentual­i di tiro dell'Happy Casa, solitament­e brillanti, sono inguardabi­li, forse anche per merito della Reyer che fin dai quarti ha dimostrato di saper imbrigliar­e gli avversari migliori, da Teodosic a Micov. E si ripete su Banks.

Col suo leader oscurato, i pugliesi fanno una fatica bestiale ad entrare in partita, mentre l'Umana va che è una meraviglia con Tonut scintillan­te e bombe sganciate a ripetizion­e come se piovesse. Così, dopo 7' il tabellone scrive un impietoso 15-2 per Venezia con il solo Zanelli che ha l'ispirazion­e giusta nelle fila opposte. Ha un difetto, però, la truppa di De Raffaele: non chiude mai anzitempo le partite, le manca il colpo del ko e anche in questa occasione la situazione si ripete. Non si sa nemmeno come, visto il 7/29 al tiro totale (2/12 da tre), Brindisi risale la corrente. Preziosi i falli trasformat­i in punti sonantti dalla lunetta e, punto dopo punto, l'Happy Casa riprende la partita con le unghie fino a tornare negli spogliatoi con uno svantaggio minimo.

Venezia, che ha ancora Daye all'asciutto, si mangia le mani. E Martin, a inizio ripresa, infila la tripla che risolleva la curva brindisina (36-33). Nel momento di massimo sforzo di Brindisi, l'Umana trova ossigeno da Austin Daye che sigla i primi punti del match per respingere l'assalto. Che nell'ultimo quarto arriva ad un soffio dall'aggancio grazie a Campogrand­e, protagonis­ta a sorpresa (anche un gioco da 4 punti per lui). Ma sul 5551 Stone s'interstard­isce a tirare da tre e getta via un'occasione ghiotta. Venezia, che ha rischiato anche troppo, stavolta non perdona: Daye (votato mvp della finale «fantastico vincere qui dove vinse mio padre» dirà alla fine) infila la bomba del +9, Tonut quella del +12. Il sogno scivola via di mano a Brindisi per il secondo anno conseutivo, mentre Venezia fa festa doppia insieme ai ragazzi dell'Under 18 che vincono la Next Gen Cup. Un week-end da ricordare.

Pugliesi bloccati dalla difesa Daye votato Mvp della finale

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 ?? CIAMILLO ?? Arrivata da testa di serie numero 8, Venezia per vincere la sua prima Coppa Italia ha eliminato prima la Virtus Bologna e poi Milano. Ieri, poi, il successo contro Brindisi
CIAMILLO Arrivata da testa di serie numero 8, Venezia per vincere la sua prima Coppa Italia ha eliminato prima la Virtus Bologna e poi Milano. Ieri, poi, il successo contro Brindisi

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