JUVE, IL TRIDENTE OLTRE RONALDO
Sarri fa esperimenti, ma Dybala (rete numero 90) e Cuadrado riescono a piegare il Brescia solo dopo l’espulsione di Ayé. Torna Chiellini, Pjanic va ko
La crisi di gioco non è ancora alle spalle, ma con il 2-0 al Brescia almeno la Juventus respira. Di nuovo solitario in vetta alla classifica, a +1 sulla Lazio e a +3 sull’Inter, adesso Sarri deve trovare il modo di far esprimere ai suoi un calcio migliore rispetto a quello mostrato contro un avversario decimato che nel primo tempo, finché non è rimasto in dieci, non aveva rischiato niente (0 tiri nello specchio concessi).
Dopo la trasferta “soft” di sabato a Ferrara, la stagione entrerà in una fase caldissima, con la ripresa della Champions e lo scontro diretto con l’Inter, e i bianconeri, ieri prima dell'1-0 fischiati dal loro pubblico, non si avvicinano a questi impegni nel modo giusto. Il ritorno di Chiellini darà una mano, ma preoccupano l’infortunio di Pjanic e più in generale una manovra che non decolla. Del sarrismo nessuna traccia, anche se i tifosi si accontenterebbero pure... dell’ “allegrismo” che ha permesso di festeggiare scudetti e trofei. La transizione da Allegri a Sarri si sta rivelando più lunga e complessa di quanto la società credesse e siccome la concorrenza è temibile l’annata sta prendendo una piega non facile. Come quella che aveva preso la gara contro il Brescia, risolta dal rosso ad Ayé e dalla punizione di Dybala.
LA PRODEZZA DI PAULO. Sarri è ripartito in campionato dopo la brutta notte del Bentegodi, ma il volto scuro con cui il presidente Agnelli ha assistito dalla tribuna ad alcune fasi del match non è passato inosservato. Nella giornata in cui Ronaldo ha evitato di appesantire i suoi muscoli, ci ha pensato la Joya a decidere il confronto, ma per l’ex tecnico del Chelsea assemblare la squadra in fase offensiva è stato complicato esattamente come giovedì a San Siro. Stavolta ha provato con il tridente (Cuadrado a destra, Higuain in mezzo e Dybala a sinistra), ma Paulo, che ha faticato sull’out mancino, ha finito per accentrarsi troppo o per partire da metà campo. I primi 20 minuti se ne sono così andati tra un tentativo di inversione degli esterni offensivi, ben 8 angoli conquistati e parecchi errori che hanno fatto sfuggire qualche fischio ai tifosi, invitati dal numero 10 a sostenere il gruppo.
Se di fronte ci fosse stata una formazione più pericolosa di questo Brescia penultimo e privo di Torregrossa, Tonali, Joronen, Cistana e Romulo, forse per la Signora sarebbero stati dolori. Gli uomini di Lopez hanno invece spianato la strada verso il successo ai bianconeri con l’ingenua espulsione di Ayé, che in 3 minuti e 20 secondi si è preso due gialli e ha anche provocato la punizione dal limite grazie alla quale Dybala ha sbloccato il punteggio. Il Brescia, che ha lasciato solo Balotelli in avanti e si è schierato con il 4-4-1, a quel punto è diventato ancora di più una comparsa e Andrenacci, che era entrato al posto dell’infortunato Alfonso, ha evitato con un gran balzo il 2-0 di Rugani.
GIOIA CHIELLINI, MA PJANIC… La ripresa si è giocata poco più che per onor di firma. Il match non era chiuso a livello di risultato, ma era evidente che il Brescia non avesse le forze per impensierire gli avversari, a loro volta incapaci di segnare la rete della sicurezza. Sarri ha visto Dybala e Higuain provarci ripetutamente, ma solo a un quarto d’ora dalla fine ha potuto tirare un sospiro di sollievo con il 2-0 di Cuadrado. Aveva già perso Pjanic. In compenso, nella giornata in cui la difesa non ha subito gol, ha ritrovato Chiellini. Un punto da cui ripartire.