Vlahovic: Una meraviglia con Fede Chiesa: Avanti, seguendo Iachini
Il serbo: «Chiedo scusa ai tifosi. Sotto col contratto» L’azzurro: «Il futuro? Penso solo al Milan, poi vedrò»
E’ sempre una questione linguistica. Lingua serba, quando devi intenderti sui movimenti con Milenkovic per sconquassare la difesa avversaria. Lingua pallonara, quando il dialogo si sublima nel talento e diventa un duetto con Chiesa. Da ieri la Fiorentina ha un altro giovane campione, Dusan Vlahovic, devastante nella vittoria sulla Sampdoria e improvvisamente padrone assoluto della scena, a 20 anni appena compiuti. Considerando che il suo gemello, Federico Chiesa, di anni ne ha soltanto 22 e che il rinforzo arrivato a gennaio dal mercato, Patrick Cutrone, è nato nel 1999, il signor Commisso si è garantito tre attaccanti buoni per rasserenare il presente e straordinari per programmare il futuro.
CINQUINA. Due gol e mezzo ha fatto Vlahovic «e peccato perché volevo portarmi a casa il pallone della tripletta», altri due ne ha garantiti Chiesa con due pali nel 5-1 financo stretto di Marassi. Con gente così davanti si può sognare. E anche migliorare, soprattutto, negli atteggiamenti. Vlahovic adesso ha imparato che le esultanze provocatorie vanno evitate, come gli hanno ricordato in tempo reale Castrovilli («Ma che hai fatto?») e negli spogliatoi Iachini: «Sei una testa di c...», gli ha urlato l’allenatore, consigliandogli di chiarire pubblicamente l’errore comportamentale successivo al rigore del 2-0: «Chiedo scusa ai tifosi della Sampdoria, non era mia intenzione stuzzicarli. Ho visto fare quel gesto di tapparsi le orecchie a Depay (l’olandese del Lione, ndr) e lo ripeto a ogni gol. Stavolta ho sbagliato perché l’ho fatto sotto la loro curva, creando problemi alla mia squadra e caricando uno stadio già caldo».
SOGNI. E però i suoi numeri sono da fuoriclasse: soltanto altri tre giocatori nati nel 2000 hanno segnato almeno 5 reti nei principali campionati europei. Lui a Genova è salito a 6, proprio come Chiesa. «E’ meraviglioso giocare con Fede, è un grande calciatore - continua Vlahovic - Io sono cresciuto con il mito di Ronaldo e Ibrahimovic ma anche Chiesa non è niente male. E non sottovalutate Cutrone, che è forte. Non c’è concorrenza tra noi, giocherà di volta in volta chi è più in forma». A Iachini, per potenzialità, ricorda il livello dei primi Icardi, Dybala e Belotti, tre grandi attaccanti che ha avuto la fortuna di allenare. Per questo la Fiorentina vorrebbe blindarlo: «E io ne sono lieto. Non vedo l’ora di firmare il rinnovo perché in questa squadra e in questa città ci sto a meraviglia».
SORRISO. Festeggia dunque Vlahovic. E al suo fianco sorride Chiesa, che sta tornando a un livello di prestazioni molto interessanti anche in chiave Nazionale. Nella sua Genova, ha segnato una doppietta per la prima volta dopo 13 mesi sfruttando il primo rigore di sempre realizzato in Serie A. E’ stato Vlahovic
a lasciarglielo su suggerimento di Castrovilli, cementando un feeling tecnico che sosterrà le ambizioni della Fiorentina: «Ci serviva questa vittoria, in uno scontro diretto che ci ha consentito di allontanare la zona pericolosa. Ho visto un miglioramento da parte di tutti rispetto alla partita contro l’Atalanta. E con questa determinazione, seguendo le indicazioni di Iachini, sono convinto che potremo ottenere buoni risultati da qui alla fine del campionato. La prima cosa però è centrare velocemente la salvezza». Poi si parlerà di mercato, per lui come per Vlahovic: «Io penso solo al Milan. Siamo tutti uniti per raggiungere gli obiettivi della Fiorentina. Al futuro ci dedicheremo con calma dopo».