Corriere dello Sport

GERVINHO IL RIENTRO PIÙ BELLO

De Zerbi ko dopo 4 risultati utili di fila L’ivoriano gioca dopo un mese e decide il derby: polemiche cancellate e sesto posto raggiunto

- Di Furio Zara

Il Parma è una squadra matura, che sa fare della sofferenza il piedistall­o delle sue vittorie. Discutere di estetica non ha molto senso, quando ti ritrovi al sesto posto a 35 punti appaiato al Verona, l’altra squadra-sorpresa della Serie A. Dopo due settimane in castigo, Gervinho si sistema la bandana nera, scrolla le treccine, sbuca dall’ombra dove se ne stava in agguato, decide il derby del Mapei e spalanca al Parma la finestra dell’Europa. L’ammutinato che all’ultimo giorno di mercato aveva già fatto le valigie ed era pronto - più o meno a insaputa del club - a firmare con i qatarioti dell’Al-Saad ha visto svanire i suoi sogni di fare cassa, è tornato a Parma, è stato messo fuori organico per un paio di settimane e ieri è tornato per fare il suo mestiere. Correre a campo aperto, finalizzan­do la manovra di una squadra che con lui ha ritrovato la «Treccia Nera». Quinto gol in campionato (tutti in trasferta), per un Parma che quando va in vantaggio non si fa (quasi) mai rimontare: l’impresa è riuscita 9 volte su 11 quest’anno.

PREGI, LIMITI. Si ferma a quattro partite la striscia positiva del Sassuolo che ancora una volta - al momento di fare il salto di qualità - si inceppa. Avrebbe meritato almeno il pareggio, la squadra di De Zerbi. Ma è andato a sbattere sul fortino del Parma (primo tiro nello specchio della porta dopo 72 minuti), lamentando l’assenza di soluzioni alternativ­e quando - come stavolta - trova avversari che gli lasciano poco campo. Se c’è aria il Sassuolo dà il proprio meglio, altrimenti soffre di claustrofo­bia. Nella ripresa la traversa - su tiro a giro di Locatelli - e un Colombi assai reattivo (decisivo un intervento su girata di Caputo, più un’altra respinta su carambola) - hanno negato il gol ai neroverdi. Sempre belli da vedere, certo, ma decisament­e meno incisivi di quanto mostrato in questo 2020; e soprattutt­o con Berardi e Boga un po' appannati nelle idee.

GERVINHO GOL. La partita si sviluppa con modalità precise fin dalle prime battute. Il Sassuolo dipinge il solito bel quadro di passaggi fittissimi compiacend­osi un po’ troppo di alcune pennellate, il Parma lo guarda, coprendosi come un bambino per l’uscita pomeridian­a quando tira vento. Il baricentro dei gialloblù nel primo tempo è a 42 metri. Bassino, in effetti. Il gol del vantaggio arriva con Kurtic che - proprio in quella zona - ruba palla a Berardi (non c'è fallo di Hernani come da silent-check al Var) e la offre alla corsa di Cornelius. Lo svedese da sinistra aspetta l’inseriment­o in mezzo all’area di Gervinho. Piattone secco e gol, a 64 giorni dall'ultima gioia. Contropied­e perfetto, si sarebbe detto una volta. Ma guai a chiamarlo così, qui ci si offende per molto meno. Eppure il vecchio e sano contropied­e di una volta funziona anche oggi, basta solo chiamarlo per nome e volergli bene.

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