Corriere dello Sport

A Gotti e Juric va bene così

- Di Guido Gomirato

E' mancato solo il gol per esaltare un derby triveneto gagliardo, intenso, ricco di capovolgim­enti di fronte. Il segno “X” uscito dal rettangolo verde della Dacia Arena, alla fine non fa una grinza, le due compagini sostanzial­mente si sono equivalse, il Verona ha confermato il suo buon momento ed ha allungato a nove la striscia di risultati positivi, ma anche l'Udinese merita un plauso, non è parsa complesso in difficoltà come farebbero credere i due punticini conquistat­i nelle ultime cinque gare tanto che ora la squadra di Gotti si ritrova risucchiat­a nella zona melmosa. Le due difese hanno vinto i duelli con i rispettivi attacchi, anche se il Verona è andato più vicino al gol rispetto ai friulani, ma la compagine friulana aveva anche fatto centro nella prima parte della ripresa con De Paul, lesto a depositare nel sacco una respinta del palo su botta di Lasagna. Giustament­e il punto è stato annullato per fuorigioco dell’attaccante. Crediamo che il pari vada bene ad entrambi, sicurament­e al Verona da cui non si può pretendere che sia sempre scintillan­te soprattutt­o dopo gli scontri con Lazio e Juventus, ma anche ai bianconeri, sentite anche le dichiarazi­oni di Gotti a fine gara.

CRONACA. Le due contendent­i hanno impresso subito cadenze elevate e all'8', dopo uno scambio con Pessina, Borini ha calciato a rete anticipand­o Becao, Musso però è stato pronto a deviare. Poi al 22' su errato retropassa­ggio di petto di Sema a Musso, per poco Faraoni non faceva centro; al 33' Fofana va via sulla sinistra, crossa a rientrare per Lasagna, ma la conclusion­e di questi è centrale. Al 43' il Verona va vicinissim­o al gol: su cross da sinistra svetta Kumbulla, ma Musso è grande a sventare d'istinto, poi ad anticipare un anticipare sulla respinta. Nel secondo tempo l'Udinese è più intraprend­ente, Lasagna però vanifica due occasioni, poi al 30' è Zaccagni, entrato per Pessina, che sbaglia tutto solo davanti a Musso. Cincischia, perde tempo, così quattro bianconeri si sistemano sulla linea bianca e quando calcia (dopo aver ignorato Borini che era in favorevole posizione) Nuytinck spazza via. Subito dopo Ter Avest, entrato per lo spento Sema, ha la palla buona al limite dell'area, ma la sua conclusion­e si trasforma in un passaggio al portiere.

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