Corriere dello Sport

Theo e Rebic ecco le certezze

- Fur.fed.

- Il Milan di Stefano Pioli è diventato, in poco meno di 5 mesi, più che mai versatile e adattabile a ogni esigenza. Almeno per quanto riguarda i moduli finora sperimenta­ti. Partito con il 4-3-3 ereditato da Giampaolo, Pioli ha cambiato rotta dopo l’arrivo, a inizio gennaio, di Ibrahimovi­c. «Il mio lavoro è cercare di sfruttare al meglio la condizione dei giocatori - ha ricordato ieri alla vigilia della sfida contro il Torino -. Il cambio del sistema di gioco è stato facilitato dall'arrivo di Ibra che mi ha fatto pensare a nuove posizioni. Ad esempio Castillejo ha le caratteris­tiche giuste, sta facendo bene con grande intensità e giusta qualità».

PROGRESSI. Non solo Castillejo ma anche Rebic e lo stesso Hernandez hanno avuto vantaggi dal 4-4-2 di inizio girone di ritorno che, con l’inseriment­o di Calhanoglu al posto della seconda punta Leao si è spesso trasformat­o in un 4-4-1-1 a immagine e somiglianz­a di Ibrahimovi­c. Un’ulteriore modifica, pur mantenendo quasi del tutto invariato l’elenco degli 11 titolari, ha permesso a Pioli di passare al 4-2-31 (che dovremmo rivedere in azione questa sera, ore 20,45, contro il Torino) che ha potenziato la fase offensiva, consentend­o a Calhanoglu di poter ottimizzar­e le sue qualità giocando al centro dello supporto offensivo al servizio di Ibrahimovi­c. Sembra che questa soluzione tattica stia favorendo anche il consolidam­ento del tandem Kessie-Bennacer che affiancati al centro della linea mediana stanno offrendo un rendimento decisament­e positivo.

PLUSVALORE. Il nuovo Milan di Stefano Pioli sta valorizzan­do anche gli investimen­ti pregressi (Kessie, Castillejo) e più recenti (Rebic, Bennacer) di Casa Milan che ha la necessità di migliorare i conti rivalutand­o anche l’organico. Kessie (28 milioni), Castillejo (25 milioni dei quali 17 riconosciu­ti dal Villareal per il riscatto di Bacca), Rebic (25 milioni la cifra pattuita per lo scambio di prestiti con il Siviglia per Andrè Silva) e Bennacer (16 milioni) hanno recuperato il loro valore iniziale e le rispettive quotazioni sono in rialzo. Hernandez è un caso a parte: il terzino sinistro è in costante crescita, anche se il suo apporto alla fase difensiva non è paragonabi­le alla pressione che è capace di offrire in attacco. Assente (per il momento giustifica­to) Leao non ha saputo ancora sfruttare la benedizion­e, a priori, di Ibrahimovi­c...

IBRA. Tutto quello che è avvenuto nell’ultimo mese, ovviamente, è da considerar­e a uso e consumo di Zlatan Ibrahimovi­c che ha fatto del suo ritorno al Milan una questione di onore e di cuore. «Mister fidati!» ha ribadito ieri lo svedese a Milanello, accettando senza remore di giocare la terza partita consecutiv­a (dopo il derby e la Juve) nell’arco di 8 giorni. Un segnale importante sulla possibile eventualit­à di prolungare di un altro anno la sua permanenza in maglia rossonera.

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LAPRESSE Theo Hernández, 22 anni, francese, difensore

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